(ANSA) – ROMA, 23 DIC – Dai pasti al tempo libero, lo
smartphone è sempre più presente nella vita di genitori e
minori, fin dalla più tenera età. Il 33% dei bambini tra i 5 e i
6 anni ha già un profilo social – mentre occorre aver compiuto
14 anni – l’83% di loro usa il tablet, il 59% utilizza app di
messaggistica come Whatsapp. Mentre una mamma su due usa lo
smartphone mentre allatta il proprio figlio, compromettendo la
speciale relazione che si instaura in questo momento. Sono
alcuni dei dati emersi dall’indagine dell’Associazione Nazionale
Dipendenze tecnologiche (Di.Te) illustrati alla consegna del
premio PreSa, promosso dalla Fondazione Mesit.
L’indagine, condotta nel 2022 da Di.Te in collaborazione con
la Società Italiana di Pediatria Condivisa (Sipec), ha coinvolto
13.049 tra genitori, adolescenti e bambini. I risultati mostrano
che nella fascia 0-4 anni, il 60% dei genitori intrattiene i
figli con i device e il 67% li usa in loro presenza. Nella
fascia di età 4-9 anni, l’88% del campione dichiara di
intrattenere i figli con smartphone o tablet, di usarli in loro
presenza (96%), di concederne l’uso prima di dormire (37%),
quando sono stanchi o agitati (30%) o durante i pasti (41%).
Nella fascia di età 9-14 anni il 98% dei ragazzi usa i
dispositivi durante la giornata e il 62% prima di addormentarsi,
l’81% si annoia quando non li usa, il 57% preferisce rimanere
connesso piuttosto che uscire, il 77% di arabbiarsi quando lo
fanno disconnettere.
“Questo ha impatto sulle relazioni e le emozioni. Sempre più
ragazzi, specie dopo la pandemia, preferiscono vivere online
piuttosto che fare esperienze nella vita reale, con tutto quello
che può derivarne, dal cyberbullismo all’hikikomori – dice
Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta, presidente di Di.te, cha ha
ricevuto quest’anno il premio PreSa – Un uso eccessivo e precoce
può avere conseguenze negative sul piano psicologico e sociale,
ma molti adulti – conclude – non conoscendo i rischi è come se
abdicassero il loro ruolo di educatori. Questo conferma
l’esigenze di un’educazione digitale precoce: già il ginecologo
o il pediatra dovrebbero iniziare a parlare con i genitori di
questo”. (ANSA).
Fonte Ansa.it