Giovane e talentuoso, Sam Altman è l’inventore di Chat GPT, uno strumento basato sull’intelligenza artificiale che ha lasciato molti utenti del web a bocca aperta per la sua efficacia.
Imprenditore, investitore, programmatore e blogger americano classe 1985, è diventato famoso per aver portato alla luce un progetto di successo a soli 19 anni, che gli ha permesso di guadagnare importanti cifre e diventare famoso nel mondo del digitale e della tecnologia. La sua biografia, così, può essere d’ispirazione per tutti coloro che hanno delle valide idee innovative.
Sam Altman, un talento sin da bambino
Credits Hadrian / Shutterstock.com
Sam Altman è giovanissimo, ma ha già avuto modo di dimostrare di avere una mente eccelsa e di essere un vero e proprio portento quando si parla di tecnologia, digitale ed innovazione. Fin da bambino ha dato prova di sé, lasciando poco spazio all’immaginazione su quella che sarebbe stata la sua strada futura.
Nato il 22 aprile del 1985 a St. Louis, in Missouri, ha iniziato a prendere confidenza con le tecnologie fin dall’infanzia.
Aveva solo otto anni quando è riuscito a smontare e a rimontare un MAC che gli era stato regalato, senza provocare danni al dispositivo. Un avvenimento che provocò non poco stupore in sua madre, dermatologa.
Una volta diventato adolescente, decise di lasciare la città e di allontanarsi dalla sua famiglia per poter studiare scienze informatiche e rendere la sua passione un lavoro. Inizia a frequentare l’Università in California e ottiene i primi successi e i primi fallimenti.
Sam Altman, i primi passi nel mondo della tecnologia
Credits Shutterstock
A circa 19 anni Sam realizza un’applicazione per la geolocalizzazione, Loopt, che aveva le sembianze di un vero e proprio social network e che era facilmente integrabile con Twitter e con Facebook. Nonostante gli ottimi presupposti, nello stesso periodo prende una decisione drastica. Gli studi non sembrano andare benissimo e, nel 2005, abbandona la sua facoltà senza portare a termine il corso e senza conseguire la laurea.
Loopt, prima di essere definitivamente chiusa, viene venduta alla Green Dot Corporation per 43,4 milioni di dollari, permettendo a Sam Altman di mettere da parte i primi risparmi e iniziare a ragionare come un vero imprenditore.
Qualche anno dopo, nel 2011, Altman comincia a lavorare part-time per Y Combinator, un incubatore di start-up. Una realtà per lui stimolante e di cui riesce a diventare presidente nel 2014. A proporlo fu Paul Graham, uno dei fondatori della società, che aveva potuto notare le sue potenzialità fin da quando Sam aveva ideato Loopt.
Sam Altman diventa CEO di OpenAI: la creazione di Chat GPT
Credits ThomasAFink / Shutterstock.com
Altman ricopre la carica di presidente per Y Combinator per diversi anni, decretando il successo di realtà molto famose in tutto il mondo come AirBnB, Dropbox, Twitch, Reddit e Stripe. Vi rimane fino al 2019, quando decide di intraprendere una nuova avventura che lo porterà a diventare uno degli imprenditori più noti, quasi al pari di Elon Musk, e a provare a realizzare la sua visione del futuro.
Nello stesso anno Sam Altman va a lavorare per OpenAI, ricoprendo l’importante ruolo di CEO. La società era stata fondata già nel 2015 come associazione senza scopo di lucro, con sede a San Francisco, ed era nata proprio da una collaborazione tra l’imprenditore ed Elon Musk.
L’obiettivo era quello di portare a termine progetti ambiziosi open source, con la collaborazione di enti pubblici, organizzazioni, aziende e privati cittadini.
Un sodalizio, quello tra Elon Musk e Sam Altman che termina solo qualche anno dopo. Nel 2018, l’imprenditore proprietario, tra le altre cose, di Tesla e Twitter, decide di abbandonare OpenAI per dedicarsi ad altri lavori.
Nella sostanza, OpenAI è un vero e proprio laboratorio di ricerca incentrato sull’Intelligenza Artificiale. L’obiettivo è quello di sviluppare strumenti e tecnologie che possano essere sempre più utili per migliorare e semplificare la vita degli esseri umani.
Tra i primi progetti portati a termine da OpenAI c’è Dall.E, un algoritmo lanciato sul web nel 2021, che riesce a creare un’immagine da una semplice descrizione esclusivamente testuale. A renderlo noto ai più, però, è stato il lancio di Chat GPT, uno strumento che si è diffuso a macchia d’olio in soli due mesi e che è già stata vietata in alcune scuole per via delle sue potenzialità.
Chat GPT: cos’è
Credits Shutterstock
Chat GPT, acronimo di Generative Pretrained Transformer, è uno strumento basato sull’Intelligenza Artificiale. È un elaboratore del linguaggio naturale e, grazie a potenti algoritmi e tecnologie di apprendimento, riesce a rispondere come un vero essere umano all’interno di un discorso.
È una tecnologia che consente di migliorare le conversazioni con le macchine, rendendo le loro risposte altamente pertinenti e utili. Ogni volta che si inserisce un input, Chat GPT lo elabora fornendo una risposta che abbia senso.
Può essere utile in numerosi contesti. Innanzitutto, è in grado di migliorare l’assistenza clienti e, di conseguenza, di migliorare l’esperienza dei clienti che riescono ad ottenere ciò di cui hanno bisogno in tempi molto rapidi.
Si può applicare nell’ambito dell’assistenza vocale, nella scrittura creativa, nell’assistenza personale virtuale e nella traduzione linguistica. Ma non solo. Può essere utile per effettuare indagini e sondaggi, per analizzare il sentiment degli utenti del web e per perfezionare strategie di digital marketing.
Costruisci il tuo futuro con la connessione Fastweb
Fonte Fastweb.it