(ANSA) – RANGOON, 07 MAR – Migliaia di manifestanti sono
tornati a scendere oggi in piazza in diverse città della
Birmania per protestare contro la giunta militare che ha preso
il potere con un colpo di Stato e la polizia ha nuovamente fatto
uso di armi da fuoco, secondo quanto affermato da fonti
dell’opposizione. I raduni sono avvenuti nonostante i raid
effettuati la scorsa notte durante i quali sono stati arrestati
alcuni leader del partito di Aung San Suu Kyi e uno di loro,
ancora secondo l’opposizione, è morto dopo essere stato
picchiato. Durante una manifestazione a Bagan, celebre per le
sue pagode centenarie, sono state udite delle detonazioni e un
giovane di 18 anni è stato colpito da un proiettile alla
mandibola, secondo i soccorritori. Un sito d’informazioni locale
parla di cinque feriti. A Rangoon, principale città e centro
economico della Birmania, la polizia ha nuovamente sparato per
disperdere i raduni, mentre i manifestanti scandivano lo slogan ‘Cacciamo il dittatore”. Cioè il capo della giunta militare, Min
Aung Hlaing.
La scorsa notte nella stessa Rangoon sono stati arrestati
dirigenti della Lega nazionale per la democrazia (Lnd), il
partito di Aung San Suu Kyi, capo di fatto del governo civile
deposto con il colpo di Stato del primo febbraio. Un
responsabile locale dell’Lnd, Khin Maung Latt, di 58 anni, è
stato ucciso secondo fonti dell’opposizione. “E’ stato picchiato
e poi portato via da casa sua, e non è sopravvissuto al duro
interrogatorio al quale è stato sottoposto”, ha detto Tun Kyi,
un ex prigioniero politico. (ANSA).
Fonte Ansa.it