Birmania: esercito reprime manifestazioni, un morto

(ANSA) – RANGOON, 24 APR – L’esercito birmano ha represso
anche oggi con la forza le proteste che continuano in tutto il
Paese contro il colpo di Stato uccidendo almeno un manifestante,
secondo un testimone.
    E’ accaduto vicino alla capitale Naypyidaw dove gli
oppositori avevano improvvisato nel pomeriggio una protesta
pacifica in sella alle motociclette esibendo il saluto a tre
dita unite simbolo della resistenza. Polizia e soldati hanno
aperto il fuoco e un manifestante di 50 anni è stato arrestato e
ucciso, ha detto un testimone all’Afp.
    “La polizia lo ha immobilizzato su entrambi i lati, poi un
soldato gli ha sparato alla schiena”, ha riferito un
manifestante di 27 anni, aggiungendo che le forze di sicurezza
hanno portato via il corpo. “Abbiamo fatto solo un segno con le
mani, mentre loro avevano armi per ucciderci”, ha detto. “Voglio
consegnare un messaggio ai leader dell’ Asean – ha aggiunto
l’oppositore – che non supportino la giunta militare”.
    Nel suo primo viaggio all’estero dopo il colpo di Stato, il
capo della giunta birmana, il generale birmano Min Aung Hlaing,
ha partecipato oggi a un incontro a Giacarta con i leader
dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean), un
invito che i manifestanti in Birmania non hanno gradito.
    Dal colpo di Stato militare del primo febbraio, la repressione
ha provocato più di 700 morti in Birmania. Due persone erano
state uccise venerdì sera nella città di Thaton, nel sud, in uno
scambio di colpi di arma da fuoco tra l’esercito e il movimento
ribelle Karen National Union (KNU), ha detto un residente
all’Afp. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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