(dell’inviata Alessandra Magliaro) (ANSA) – VENEZIA, 01 SET – “La pandemia non fermerà il
cinema” dice Bong Joon-ho, il regista piglia Oscar di Parasite,
Leone d’oro con quel film alla Mostra del cinema 2019, parlando
da presidente della giuria di Venezia 78 che l’11 settembre
assegnerà il Leone d’oro 2021. L’autore coreano parla delle “sofferenze che il Covid ha procurato in tutto il mondo a
chiunque e dunque anche ai registi, tuttavia prendiamola come
una prova”. Bong Joon-ho è un appassionato del cinema italiano
(in Parasite c’era anche una canzone di Gianni Morandi) e si
dice “emozionato di poter vedere la nuova generazione di
registi. Il cinema italiano ha un storia lunga – aggiunge
citando Antonioni, Rossellini, De Sica, Olmi, Bellocchio,
Bertolucci – e aspetto con ansia di vedere il lavoro dei
giovani, mi ricordo quando vidi 10 anni fa Corpo Celeste di
Alice Rohrwacher mi piacque moltissimo”.
Sul lavoro della giuria l’autore sudcoreano non si sbilancia “sono pronto a tante belle discussioni tra noi per assegnare i
premi”, dice, avendo come compagni di avventura la regista Leone
d’oro 2020 e Oscar per Nomadland, Chloe Zhao (attesa in sala a
novembre con il film Marvel Studios, Eternals), il nostro
Saverio Costanzo, le attrici Virginie Efira e Cynthia Erivo,
Sarah Gadon , Alexander Nanau.
Con la pandemia e la chiusura delle sale c’è stata
l’esplosione e la moltiplicazione delle piattaforme, “uno
scenario in evoluzione – osserva il direttore di Venezia 78
Alberto Barbera -, un rapporto di forza destinato a modificarsi
completamente: non penso che le sale scompariranno, io stesso
ritengo un’esperienza unica e diversa la visione di un film sul
grande schermo, ma penso che scegliere dove vedere un film sia
una bella opzione e un guadagno per tutti. Resta il gran lavoro
da fare sulle nuove generazioni che non conoscono l’esperienza
del film in sala: senza pubblico il cinema non esiste”. (ANSA).
Fonte Ansa.it