La disinformazione cresce “sensibilmente” in Europa in vista delle elezioni europee, con
un aumento “sia qualitativo che quantitativo”, che punta come al
solito a creare “confusione e sfiducia nel processo
democratico”. Lo afferma un alto funzionario europeo che ha
conoscenza diretta del dossier. Dietro alla campagna si cela
principalmente la Russia. Le tecniche impiegate prevedono sia “interferenze dirette che indirette”, con attori impegnati ad “amplificare” frizioni già presenti nel dibattito pubblico, come
ad esempio “le proteste degli agricoltori”. L’Ue è però in
allerta e in contatto con i 27 per “proteggere” le elezioni.
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