Si confermano in frenata i listini
europei all’indomani delle elezioni per il parlamento Ue, che
hanno visto un po’ ovunque premiare le opposizioni salvo che in
Italia, dove ha prevalso la parte politica al governo. In
particolare frena Parigi (-1,9%), che riduce il calo segnato in
apertura, ma risente del voto anticipato annunciato dal
presidente della repubblica Emmanuel Macron. Non va bene neanche
a Milano (-1%), Francoforte (-0,8%) e a Madrid (-0,7%). Cauta
Londra (-0,4%), per la prima volta estranea alla tornata
elettorale, essendosi la Brexit realizzata successivamente al
voto europeo del maggio del 2019.
Negativi future Usa sia per effetto del voto europeo sia per
l’attesa della decisione della Fed sui tassi, che,
prevedibilmente, rimarranno invariati, ma con possibili note più
accomodanti da parte del Comitato Federale (Fomc).
Si conferma la tensione sui titoli di stato, con il
differenziale tra btp e Bund decennali tedeschi a 138,9 punti e
il rendimento annuo italiano in rialzo di 8,9 punti al 4,04% a
fronte dei 3,6 punti in più di quello tedesco al 2,65%. In
crescita di 7,9 punti il rendimento francese al 3,17%. In calo
sia l’euro a 1,07 dollari ai minimi da un mese, sia la sterlina
a 1,27 biglietti verdi. La divisa britannica però si rafforza a
1,18 euro.
A soffrire sono soprattutto i titoli bancari quotati a
Parigi, da SocGen (-6,57%) a Bnp (-4,11%) e Credit Agricole
(-4,06%). Segno meno in Piazza Affari per Banco Bpm (-1,63%),
Intesa, (-1,24%), Bps (-1,13%) e Unicredit (-0,82%), mentre a
Francoforte Commerzbank lascia sul campo lo 0,74% e a Madrid
Bbva cede lo 0,99%. Deboli gli automobilistici Volvo (-2,17%),
Stellantis (-1,61%) e Volkswagen -1,6%), insieme alla holding
Porsche (-3,29%) a monte della catena di controllo.
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Fonte Ansa.it