Mercati in stallo in Europa, dopo
una settimana di rialzi sull’ottimismo che la stretta sui tassi
abbia ormai raggiunto il culmine. Dopo la chiusura brillante in
Asia e con i future Usa in rialzo gli indici europei non
riescono a portarsi in parità a parte Milano che appare
invariata a chiusura di una mattinata di modesti rialzi. La
peggiore è Parigi (-0,48%), preceduta da Francoforte (-0,29%),
Madrid (-0,22%) e Londra (-0,11%).
Sale la tensione sui titoli di Stato, con il differenziale
tra Btp e Bund decennali tedeschi a 189 punti e il rendimento
annuo italiano in crescita di 8,6 punti al 4,58% e quello
tedesco di 5,6 punti al 2,69%. Riduce la corsa il greggio (Wti
+1,39% a 81,65 dollari al barile), mentre scivola sotto i 46
euro il gas naturale (-4,5% a 45,9 euro al MWh). Debole il
dollaro a 0,93 euro, 0,8 sterline e 92,34 rubli.
Scivola Tim (-3%) dopo un rialzo in apertura all’indomani del
via libera alla cessione della rete a Kkr, su cui ha annunciato
una battaglia legale Vivendi (-1,75% a Parigi). Quest’ultima,
secondo il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, “ha i
suoi diritti e li eserciterà”, ma “il progetto è quello”.
Contrastati i petroliferi Bp (-0,2%), Eni (+0,3%),
TotalEnergies (+0,4%) e Shell (+0,55%). Più brillante Tenaris
(+135%) sull’onda lunga dei conti trimestrali, dell’acconto di
0,2 euro sul dividendo e del riacquisto di titoli avviato lo
scorso 1 novembre.
Positivi i bancari Standard Chartered (+2,07%), Bper (+1,43%),
Intesa (+1,29%), NatWest (+1,12%) e Banco Bpm (+0,92%). Più
cauta Mps e Unicredit (+0,3% entrambe), deboli invece Fineco
(-0,88%), Lloyds (-0,66%), Santander (-0,38%) e Credit Agricole
(-0,31%).
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Fonte Ansa.it