Borsa: Milano maglia nera d’Europa, pesa tassa su extraprofitti

E’ Milano la maglia nera tra le
borse europee nel giorno della tassa sugli extraprofitti delle
banche annunciata con il ‘decreto asset’ dal governo Meloni.
    L’indice Ftse Mib ha ceduto a fine seduta il 2,12% a 27.942
punti, tra scambi fiume per 3,54 miliardi di euro di
controvalore, nonostante il periodo di ferie estive, bruciando
in tutto 27,71 miliardi. Quasi 1/3 di questi dalle banche, che
hanno perso quasi 9 miliardi (8,96 per la precisione) in
termini di capitalizzazione di borsa.
    Bper ha ceduto il 10,94%, Mps il 10,83% , Fineco il 9,91%,
Banco Bpm il 9,09%, Intesa l’8,67% , Mediolanum il 5,96% e
Unicredit il 5,94%. Più caute Banca Generali (-3,14%),
Mediobanca (-2,48%) e Banca Sistema (-1,55%), che prevede un
effetto “quasi nullo” della tassa. Ha perso ancora meno Poste
(-1,4%), che effettua anche servizi bancari.
    Il listino di Piazza Affari ha risentito parzialmente anche
del calo del greggio nel corso della seduta, attenuatosi poi a
scambi chiusi durante la sessione americana (Wti -0,13% a 81,83
dollari al barile). Saipem ha ceduto il 2,44% ed Eni lo 0,38%,
mentre si è mossa in controtendenza Tenaris (+0,4%), favorita
però dal calo dell’acciaio (-0,89% a 3.684 dollari la
tonnellata). Segno meno anche per Stellantis (-1,4%), in linea
con l’andamento del settore in Europa.
    Pochi i rialzi, limitati a Recordati (+2,49%), Tim (+2,17%),
Hera (+1,93%), A2a (+1,82%), Amplifon (+1,51%), Italgas
(+1,38%), Erg (+1,07%), Snam (+0,77%) e Terna (+0,58%).
   

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Fonte Ansa.it

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