(ANSA) – SAN PAOLO, 29 SET – Quattro anni fa, quando entrò in
carica, l’attuale presidente di destra, Jair Bolsonaro (Pl), promise che non avrebbe concesso “un centimetro in più” di
riserve indigene protette in Brasile. Ma i popoli indigeni oggi
lo accusano di politiche violente e dannose per l’ambiente,
disastrose per loro e per la loro terra.
Con Bolsonaro in corsa per la rielezione domenica – in coda
nei sondaggi dietro all’ex presidente di sinistra Luiz Inacio
Lula da Silva (Pt) – un record di 171 indigeni si stanno
candidando per cariche statali o federali, per voltare pagina su
quelli che, secondo loro, sono stati quattro anni catastrofici
per i popoli nativi del Brasile, secondo quanto emerge da un
reportage di France Presse. (ANSA).
Fonte Ansa.it