(ANSA) – ROMA, 13 AGO – “A livello nazionale i bisogni
abitativi, oggetto delle politiche abitative, non risultano
dotati di un’espressa tutela costituzionale al pari di altri
diritti come quello alla salute o il diritto al lavoro, sebbene
la giurisprudenza costituzionale ne abbia riconosciuto la
valenza di diritto sociale attinente alla dignità e alla vita di
ogni persona”. E’ la premessa da cui parte la Corte dei Conti in
una relazione sui Fondi per l’accesso alla casa anche per i
cittadini sottoposti a sfratto, facendo notare che questo
diritto, pur essendo “condizionato” finanziariamente, non ha
ottenuto, come invece il diritto alla salute, “una
parametrazione in termini di livelli essenziali delle
prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale”. La
Corte ritiene invece necessario che la programmazione delle
politiche abitative avvenga nel modo più possibile “concertato”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it