(ANSA) – ROMA, 12 MAR – A cent’anni dalla sua nascita,
avvenuta il 3 gennaio 2020, e a venti dalla sua morte, Rai1
dedica un tv movie ad una delle figure della canzone italiana
più conosciute nel mondo, uno dei pochi capace di ottenere un
incredibile successo anche negli Stati Uniti, ovvero Renato
Carosone. Lo fa con Carosello Carosone, in onda il 18 marzo 2021
in prima serata con la regia di Lucio Pellegrini (una produzione
Groenlandia con Rai Fiction) con musiche curate dal maestro
Stefano Bollani.
A interpretare il grande musicista napoletano, autore di brani
indimenticabili come “Tu vuo’ fa’ l’americano”, c’è Eduardo
Scarpetta, trisnipote omonimo del grande commediografo, qui nel
suo primo ruolo da protagonista ma che avevamo già apprezzato
in tv con “L’amica geniale” (pronto a tornare con la terza
stagione ndr) e al cinema in “Capri-Revolution” (di Martone).
Al suo fianco Vincenzo Nemolato (Paradise, Gomorra – La serie)
che interpreta il ruolo di Gegè Di Giacomo, il
batterista-fantasista sempre al fianco di Carosone.
“Il film racconta dai 17 anni, quando si diploma a Napoli in
pianoforte al conservatorio di San Pietro a Majella, fino ai 39,
con il ritiro dalle scene. Talento a parte a parte, grande
influenza l’ha avuta il periodo in Africa, dove ha conosciuto
Lita Levidi (Ludovica Martino) che diventa sua moglie – dice nel
corso di un collegamento web con la stampa – Scarpetta – nutro
profonda stima per lui e per la sua scelta di lasciare al
culmine della carriera”.
Tratto dal libro “Caronissimo” di Federico Vacalebre (edito da
Arcana Editore). Il film-tv segue la passione di Carosone per la
musica, una passione che non tradirà mai e vero cui nutrirà
lungo tutta la sua carriera profondo rispetto. Non vedremo,
però, solamente il Carosone artista, ma anche l’uomo dal punto
di vista personale. Inoltre, Carosello Carosone è anche titolo
del primo album di Renato Carosone e il suo Quartetto,
pubblicato il 14 dicembre 1954. Un successo che culmina nel 1958
con l’esibizione di Carosone e del suo Sestetto alla Carnegie
Hall di New York. Stefano Bollani rivela che scrisse quando
aveva 11 anni una lettera a Crosone che gli rispose dicendogli
di studiare prima di tutto il blues. (ANSA).
Fonte Ansa.it