Sono ormai oltre il 90% del totale i Comuni italiani in grado di erogare la Carta d’identità elettronica (CIE) e circa 14 milioni e mezzo gli italiani che l’hanno ritirata, in occasione del rinnovo della vecchia carta d’identità scaduta, smarrita o rubata. La CIE, arrivata alla sua versione 3.0, è quindi oggi una realtà ma, paradossalmente, molte persone che hanno nel portafogli una Carta d’identità elettronica non sanno cosa ci possono fare.Altrettante persone, invece, fanno confusione tra la CIE e lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, al quale bisogna registrarsi per usufruire di molti servizi pubblici e privati online. Partiamo quindi dalla distinzione tra CIE e SPID, per capire cosa si può fare già oggi con la Carta d’identità elettronica 3.0.Carta d’identità elettronica vs SPID: le differenzeLa carta d’identità elettronica, fisicamente, è una tessera che integra al suo interno un chip NFC simile a quello che troviamo sui più recenti smartphone. Tale chip NFC serve per permettere la comunicazione tra la CIE e un lettore che, leggendo la Carta d’identità elettronica, conferma la nostra identità digitale e reale.La CIE, infatti, è un documento d’identità a tutti gli effetti e sostituisce in toto la vecchia carta d’identità cartacea. Se veniamo fermati dalla Polizia e ci viene chiesto un documento d’identità, quindi, possiamo fornire la nostra Carta d’identità elettronica. Tra l’altro proprio le Forze dell’Ordine sono le uniche autorizzate dalla legge a chiederci la lettura dell’impronta digitale per confrontarla con quella registrata nella CIE. La CIE è emessa esclusivamente dal Ministero dell’Interno, prodotta fisicamente dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e consegnata all’utente dal Comune di residenza.All’interno del chip di ogni Carta d’identità elettronica 3.0 sono contenute le informazioni relative a: Comune emettitore, nome, cognome, luogo e data di nascita, sesso, statura e cittadinanza del titolare, la sua firma e la sua foto, due impronte digitali (un dito della mano destra e uno della mano sinistra), eventuale validità per l’espatrio, genitori (solo per i minorenni), codice fiscale (anche sotto forma di codice a barre), estremi dell’atto di nascita, indirizzo di residenza.
Fonte Fastweb.it