(ANSA) – ROMA, 04 DIC – “Il sistema-Italia è una ruota
quadrata che non gira: avanza a fatica, suddividendo ogni
rotazione in quattro unità, con un disumano sforzo per ogni
quarto di giro compiuto, tra pesanti tonfi e tentennamenti. Mai
lo si era visto così bene come durante quest’anno eccezionale,
sotto i colpi dell’epidemia”. Lo evidenzia il 54mo Rapporto
Censis. “Il virus ha colpito una società già stanca”, si rileva: “Quest’anno però siamo stati incapaci di visione” e “il sentiero
di crescita prospettato si prefigura come un modesto calpestio
di annunci già troppe volte pronunciati: un sentiero di bassa
valle più che un’alta via”.
Il rapporto rivela inoltre che quasi l’80% degli italiani si
dice a favore della stretta in vista delle prossime festività.
“In vista del Natale e del Capodanno – si legge – il 79,8%
degli italiani chiede di non allentare le restrizioni o di inasprirle. Il 54,6% spenderà di meno per i regali da mettere
sotto l’albero, il 59,6% taglierà le spese per il cenone
dell’ultimo dell’anno. Per il 61,6% la festa di Capodanno sarà
triste e rassegnata. Non andrà tutto bene: il 44,8% degli
italiani è convinto che usciremo peggiori dalla pandemia (solo
il 20,5% crede che questa esperienza ci renderà migliori)”.
Inoltre, “il 90,2% degli italiani è convinto che l’emergenza
coronavirus e il lockdown hanno danneggiato maggiormente le
persone più vulnerabili, ampliando le disuguaglianze sociali
già esistenti”. Se da un lato, da marzo a settembre 2020 “ci sono 582.485 individui in più che vivono nelle famiglie che
percepiscono un sussidio di cittadinanza (+22,8%)”, dall’altro
1.496.000 individui (il 3% degli adulti) hanno una ricchezza
che supera il milione di dollari (circa 840.000 euro): di
questi, 40 sono miliardari e sono aumentati sia in numero che
in patrimonio durante la prima ondata dell’epidemia.
Secondo il Censis, poi, l’esperimento della didattica a
distanza durante la pandemia sembra non aver funzionato
adeguatamente. “Per il 74,8% dei dirigenti la didattica a
distanza ha di fatto ampliato il gap di apprendimento tra gli
studenti” anche se “il 95,9% è molto o abbastanza d’accordo sul
fatto che la Dad è stata una sperimentazione utile per
l’insegnamento” (ANSA).
Fonte Ansa.it