“Con il dato aggiornato all’8 agosto
sono 2.547 i lavoratori che si aggiungono ai dati che avevamo
denunciato a gennaio” quando la Cgil aveva indicato in 58.026 il
numero dei lavoratori coinvolti da crisi industriali per le
quali sono aperti tavoli al ministero delle Imprese. Lo indica
all’ANSA Pino Gesmundo, segretario confederale Cgil con delega
a politiche industriali e energetiche, infrastrutture e
trasporti, aree di crisi. “Altri 120mila a rischio nei settori
in crisi per la gestione delle transizioni o riconversioni
produttive. E si aggiungono le crisi regionali: solo sui tavoli
di Puglia e Veneto ulteriori 32mila lavoratori a rischio”. E la
prospettiva è allarmante: per esempio, “l’anticipazione al 2025
della chiusura delle centrali Enel a carbone di Civitavecchia e
Brindisi produce circa tremila esuberi nell’indotto”.
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Fonte Ansa.it