ChatGpt, bug del 20 marzo ha mostrato dati di abbonati Plus

(ANSA) – MILANO, 27 MAR – OpenAI, l’organizzazione che
sviluppa il chatbot ChatGpt, ha fornito nuove indicazioni sul
bug che ha causato un’interruzione del servizio lo scorso 20
marzo. Lo sviluppatore ha confermato l’esistenza di un problema
tecnico che non solo ha mostrato la cronologia delle domande
degli utenti, ma parte dei dettagli sui metodi di pagamento
usati per l’abbonamento a ChatGpt Plus, che offre funzionalità
extra.
    “Dopo un’indagine più approfondita, abbiamo scoperto che lo
stesso bug potrebbe aver causato la visibilità involontaria
delle informazioni relative ai pagamenti dell’1,2% degli
abbonati ChatGpt Plus per una finestra attiva di nove ore. Nelle
ore precedenti la messa offline, alcune persone hanno potuto
vedere il nome e il cognome, l’indirizzo e-mail, l’indirizzo di
pagamento, le ultime quattro cifre e la scadenza della carta di
credito usata. I numeri completi non sono mai stati esposti”.
    Oltre ad avere accesso a risposte più rapide, gli iscritti a
Plus possono utilizzare Gpt-4, il nuovo motore che è alla base
di ChatGpt, e che può analizzare anche foto oltre a rispondere
con testo in linguaggio naturale. Nonostante il bug, la
popolarità del servizio è sempre molto alta. A tal proposito, il
sito Semafor ha svelato il perché dell’uscita di Elon Musk da
OpenAI, che egli stesso aveva contribuito a realizzare e far
crescere, con un finanziamento di circa 100 milioni di dollari.
    All’inizio del 2018 Sam Altman, tra i co-fondatori, avrebbe
rifiutato una proposta di Musk di gestire l’organizzazione no
profit. Proprio tale rifiuto sarebbe il motivo della frattura
con l’attuale Ceo, con la conseguenza dell’uscita dal consiglio
di amministrazione di Musk e il ritiro degli ulteriori
finanziamenti promessi a OpenAI. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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