(di Francesco Gallo) (ANSA) – ROMA, 16 DIC – “Sono stato in lockdown per quasi un
anno, mi sento come una vecchia automobile arrugginita ferma in
garage che non sa più se potrà ripartire. Ho una certa età e non
so se avrò voglia ed energia di fare un altro film, anche se
Paul Laverty, il mio sceneggiatore che è più giovane e pieno di
idee, mi sprona sempre”. Così Ken Loach in collegamento remoto
con Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna che
ha presentato la rassegna a lui dedicata disponibile su
Miocinema. “Chi ama il cinema non come un prodotto commerciale,
ma come un mezzo di comunicazione, tornerà in sala, ma
sopravviveranno solo le piccole sale – ha spiegato – proprio
come il teatro è sopravvissuto all’avvento della televisione.
Diverso per i grandi multiplex nei quali si proiettano ormai
solo Blockbuster che adesso vengono distribuiti in streaming.
Loro avranno maggiori problemi. I ragazzi vedono i Blockbuster
anche sul telefonino e poi in casa ormai ci sono schermi giganti
dove si può vedere tutto in grande qualità”. Due Palma d’oro,
Leone e Orso alla carriera, Pardo d’onore di Locarno e Premio
alla carriera agli EFA, Loach, 84 anni, ha sempre raccontato la
gente semplice, il proletariato. “Ho sempre amato le storie
della vita di tutti i giorni perché sono le storie della maggior
parte di noi, di gente che lavora per avere una casa dove
educare i figli”, ha detto. Quanto alla scelta degli attori, spesso non professionisti: “Bisogna metterli a proprio agio. Io
anche per questo giro in sequenza, dalla prima all’ultima scena,
e questo rende tutto più facile. Da me tutti gli attori poi sono
uguali, non ci sono prime donne che si vanno a prendere con
l’autista. Anche la tecnologia non deve essere avvertita, niente
luci in faccia così si ricrea sul set la mia normalità”. Tra i
titoli proposti da Miocinema: Terra e libertà, Sweet Sixteen, Il
vento che accarezza l’erba (Palma d’Oro al Festival di Cannes
2006), Il mio amico Eric, La parte degli angeli e Io, Daniel
Blake (Palma d’Oro al Festival di Cannes 2016). (ANSA).
Fonte Ansa.it