(ANSA) – ROMA, 11 NOV – L’utilizzo della tecnologia 5G in
quattro settori ad alta intensità di carbonio – energia,
trasporto, manifatturiero ed edilizia – potrebbe creare un
risparmio annuale di emissioni tra i 55 e i 170 milioni di
tonnellate di CO2, che equivale a togliere dalle strade
dell’Unione Europea un’auto su sette, quindi oltre 35 milioni di
veicoli. Lo riporta uno studio di Ericsson che spiega come con
la tecnologia di quinta generazione la riduzione totale delle
emissioni arriverebbe al 20% (dal 15%) delle emissioni annuali
totali dell’Ue. L’equivalente delle emissioni annuali totali di
Spagna e Italia messe insieme.
Lo studio sostiene che almeno il 40% delle soluzioni per la
riduzione della CO2 adottate nell’Ue da qui al 2030, si baserà
sulla connettività fissa e mobile. Queste soluzioni di
connettività, così come ad esempio lo sviluppo di generatori per
produrre energia rinnovabile, potrebbero ridurre le emissioni
dell’Ue di 550 milioni di tonnellate di biossido di carbonio
equivalente, ossia quasi la metà delle emissioni create
dall’intero settore energetico dell’UE nel 2017, e il 15% delle
emissioni annuali totali dell’UE nel 2017, l’anno scelto come
benchmark dall’analisi.
“Nonostante il potenziale in gioco – spiega il rapporto
Ericsson – le nuove previsioni sull’implementazione del 5G
dipingono un quadro preoccupante per l’Europa”. Alla fine del
2020, infatti, il 5G copriva circa il 15% della popolazione
mondiale. Nel 2027, solo tre anni prima che le emissioni globali
dovrebbero essere dimezzate per rispettare l’obiettivo di
limitare il riscaldamento globale a 1,5 ºC, si stima che la
diffusione globale sarà circa del 75%. In particolare, si
prevede che il Nord America e il Nord Est asiatico godranno di
una copertura della popolazione superiore al 95% entro il 2027.
“Al contrario, l’Europa è destinata a restare significativamente
indietro rispetto ai suoi competitor economici con poco più
dell’80% di copertura della popolazione”. (ANSA).
Fonte Ansa.it