Cloud, 5G e AI: tecnologia filo rosso nel programma di Draghi

Cloud computing, Intelligenza artificiale, tecniche predittive per l’elaborazione dei dati, banda larga e 5G. La tecnologia non riguarda solo il ministero dell’Innovazione Tecnologica, affidato a Vittorio Colao, ma è il filo rosso che unisce tutti gli ambiti che il premier Draghi ha citato come prioritari nel suo discorso (ambiente, imprese, sanità, scuola, opere pubbliche, pubblica amministrazione) e che rientrano negli Obiettivi strategici del Next Generation Eu.

Nel Programma nazionale di Ripresa e Resilienza che indicherà gli obiettivi per il prossimo decennio e più a lungo termine, Draghi ha messo in rilievo la digitalizzazione con lo sviluppo della banda larga che in Italia viaggia ancora a due velocità (secondo Eurostat più diffusa al Nord e al Centro, più modesta al Sud) e di cui ci si è quanto mai resi conto dell’enorme importanza in questo periodo di smart working e di didattica a distanza; ma anche lo sviluppo del 5G, le reti di quinta generazione che potranno dare impulso,  produttività ed efficienza alle imprese.

Per l’ambiente il premier ha delineato un approccio nuovo caratterizzato anche dal cloud computing che consentirà di gestire una enorme quantità di dati e dall’aerospazio (basti pensare ai satelliti-sentinella che osservano il pianeta del programma europeo Copernicus). Per la manutenzione delle opere e la tutela del territorio Draghi vuole poi incoraggiare l’utilizzo di tecniche predittive basate sull’Intelligenza artificiale e sulle tecnologie digitali.

Per la sanità, altro punto strategico, tra gli obiettivi di Draghi c’è il rafforzamento della telemedicina, cioè l’insieme di tecniche mediche ed informatiche che permettono la cura di un paziente a distanza. Una evoluzione del modello sanitario verso il ‘connected care’, resa ancor più necessaria dalla pandemia, in Italia però ancora lontana.

Altro punto in cui la tecnologia si interseca nel programma del premier è la Pubblica Amministrazione, con investimenti in connettività, con la realizzazione di piattaforme efficienti e di facile utilizzo da parte dei cittadini, non ultimo l’aggiornamento continuo delle competenze dei dipendenti pubblici.

Infine, riguardo la scuola, il premier ha spiegato che è necessario investire negli Istituti tecnici e nella formazione del personale docente per allineare l’offerta educativa alla domanda delle nuove generazioni. “E’ stato stimato in circa 3 milioni, nel quinquennio 2019-23, il fabbisogno di diplomati di istituti tecnici nell’area digitale e ambientale”, ha detto Draghi.

Fonte Ansa.it

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