(ANSA) – ROMA, 09 AGO – Nel 2019, le concentrazioni
atmosferiche di Co2 erano le più alte degli ultimi 2 milioni di
anni e quelle dei principali gas serra (metano e biossido di
azoto) le più elevate degli ultimi 800.000 anni; negli ultimi 50
anni la temperatura della Terra è cresciuta a una velocità che
non ha uguali negli ultimi 2.000 anni; l’aumento medio del
livello del mare è cresciuto a una velocità mai vista negli
ultimi 3000 anni. E’ l’ultimo allarme lanciato dal gruppo
intergovernativo di scienziati del cambiamento climatico (Ipcc)
e contenuto nel primo dei tre volumi – approvato dai 195 Paesi
dell’Onu e diffuso oggi – del Sesto rapporto di valutazione che
sarà pubblicato nel 2022.
Gli studiosi, fra cui ci sono tre italiani del Cnr, affermano
che il climate change riguarda ogni area della Terra e tutto il
sistema climatico e avvertono che forti e costanti riduzioni di
emissioni di Co2 e di altri gas serra sono ancora possibili e in
grado di limitare i disastri provocati dai cambiamenti climatici
a cui stiamo assistendo in alcune parti del mondo. Il richiamo è
ancora una volta al drastico e immediato taglio dei gas serra
per abbassare la febbre del pianeta, in particolare della Co2
che permane nell’atmosfera per centinaia di anni. Durante i
lockdown causati dalla pandemia, infatti, nonostante la
riduzione globale del 7% dell’anidride carbonica non c’è stato
alcun effetto apprezzabile sulla temperatura della Terra.
(ANSA).
Fonte Ansa.it