(ANSA) – BOGOTA, 29 GIU – Le ong colombiane Indepaz e
Temblores hanno presentato, in occasione della ricorrenza ieri
di due mesi di manifestazioni antigovernative in Colombia, un
rapporto in cui sostengono che i morti negli incidenti avvenuti
su tutto il territorio nazionale sono stati 75, e che per 44 di
essi la responsabilità presumibilmente è della polizia.
Secondo il rapporto delle due ong, il terzo da quando è
partita la mobilitazione il 28 aprile scorso, nei 60 giorni
passati vi sono stati 1.832 casi di detenzioni arbitrarie, 83
vittime di violenza oculare, 1.468 casi di violenza fisica e 28
vittime di violenza sessuale, per un totale generale di 3.486
casi di violenze da parte della polizia.
Per quanto riguarda le persone morte, spiega Indpeaz nel suo
portale, si è trattato di due vittime fatali di sesso femminile
e 73 maschile. Dal punto di vista territoriale, la città di Cali
ha accusato da sola un po’ meno dei 2/3 dei morti (43), seguita
da Bogotà (6).
Il documento sottolinea che “la responsabilità dei membri
della forza pubblica ha a che fare con azioni palesemente
irregolari, come omissioni e complicità, che devono essere
indagate da organismi di controllo sia nazionali sia
internazionali”.
Allo stesso modo le ong lanciano un’allerta per “l’uso
arbitrario e sproporzionato della forza da parte della polizia,
che viola sistematicamente il diritto di protestare e, allo
stesso tempo, viola una serie di diritti sanciti dalla
Costituzione e dalle norme esistenti di rispetto dei diritti
umani”.
Infine le organizzazioni hanno raccomandato fra l’altro allo
Stato colombiano di “smantellare totalmente la Squadra mobile
anti-sommossa (Esmad), tenendo conto delle azioni di violazione
di molteplici diritti che ha commesso durante le proteste”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it