(di Luca Tomassoni) L’aveva colpita il fulmine
che il 3 agosto scorso si è abbattuto sulla spiaggia di Alba
Adriatica affollata di bagnanti: Pamela Di Lorenzo non si è
svegliata dal coma, è morta ieri all’età di 42 anni. Nel
pomeriggio di oggi è cominciata la valutazione della
compatibilità dei suoi organi con la donazione, nella speranza
che la sua scomparsa possa consentire almeno di salvare altre
vite. Questo potrebbe impegnare le equipe di medici fino a tarda
sera per le operazioni di analisi ed eventuali espianti. Poi
sarà eseguita l’autopsia disposta dalla Procura di Teramo su
richiesta dalla famiglia, con l’obiettivo di fare chiarezza su
quanto accaduto soprattutto durante la fase dei soccorsi.
Pamela viveva con il marito e il figlio di dieci anni a poca
distanza da quella spiaggia libera incastonata tra gli
stabilimenti balneari Piccolo Chalet e Caraibi che è diventato
luogo della tragedia. Nello stesso quartiere al confine con la
vicina località di Tortoreto Lido era anche cresciuta e lavorava
come barista. Quella mattina era al mare con un’amica. Aveva
piovigginato, ma in spiaggia c’erano ancora tante persone. Poi
all’improvviso, intorno a mezzogiorno, il lampo e il boato.
La violenta scarica finita sulla sabbia ha ferito anche
l’amica e una turista francese, ma la 42enne era la più grave:
il suo cuore aveva smesso di battere. Immediati i drammatici
soccorsi di chi si trovava sul posto. Due turisti, operatori
sanitari, supportati dai bagnini, le hanno praticato per decine
di minuti le estenuanti manovre del massaggio cardiaco. Ma il
battito non riprendeva.
Fino all’arrivo della prima ambulanza: solo il personale del 118
è riuscito a rianimarla grazie all’uso del defibrillatore in
dotazione. La donna è stata poi trasportata in elicottero
all’ospedale Giuseppe Mazzini di Teramo e ricoverata in
condizioni disperate nel reparto di Terapia intensiva. Le altre
due donne, anche loro portate in ospedale, sono state poi
dimesse nei giorni successivi. Per Pamela, invece, ieri è finita
la speranza: prima è arrivato l’accertamento della morte
cerebrale, poi qualche ora dopo la dichiarazione del decesso.
Sconvolta la cittadina di Alba Adriatica, dove la donna era
molto conosciuta.
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Fonte Ansa.it