Il metaverso è sulla bocca di tutti soprattutto da quando Mark Zuckerberg ha annunciato la sua intenzione di cambiare il nome di Facebook in Meta. Prima di allora la parola “metaverso” era nota principalmente agli appassionati di fantascienza.
Il primo essere umano a utilizzare il termine “metaverso” è stato uno scrittore, specializzato proprio nella scrittura di romanzi cyberpunk. Era il 1992 e Neal Stephenson pensò alla possibilità di trasformare Internet in un mondo digitale immersivo.
Certo, Stephenson parlava di metaverso per gioco, o, per lo meno, in termini di pura immaginazione. Mark Zuckerberg è fermamente intenzionato a creare un metaverso Facebook che renderà possibili le esperienze più disparate: dalle attività sociali e ricreative, agli acquisti e gli investimenti.
Detto questo, il fondatore di Facebook, o meglio di Meta, non è l’unico a credere nelle possibilità del metaverso. Esistono delle piattaforme che propongono la propria visione di nuovo mondo virtuale.
È il caso ad esempio di Sandbox, un metaverso famoso per il suo look ispirato al videogioco Minecraft. Ma è anche il caso di Decentraland, considerato da molti come l’evoluzione crypto del videogioco “Second Life”.
Non sorprende che, già in questo momento storico, siano tantissimi gli utenti interessati a capire come entrare nel metaverso: come accedere, come registrarsi, ma, soprattutto, come usufruire dei beni e dei servizi che mette a disposizione.
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1. Che cosa è il metaverso
Il termine metaverso fa riferimento a un nuovo universo digitale, che simulerà gli aspetti fondamentali del mondo fisico e che permetterà agli utenti di vivere nuove esperienze condivise.
Il termine venne coniato per la prima volta dal romanziere Neal Stephenson nel 1992, all’interno del suo libro “Snow Crash”.
Il metaverso diventa realtà soltanto nel 2021. Più precisamente il 28 ottobre 2021, ovvero il giorno in cui Mark Zuckerberg ha annunciato che Facebook avrebbe cambiato nome in Meta.
La parola metaverso è stata utilizzata per la prima volta nel 1992, all’interno di un romanzo di fantascienza.
Da allora si è parlato sempre più insistentemente di metaverso Facebook, anche perché lo stesso Zuckerberg ha promesso che avrebbe impegnato energie e risorse per dare forma alla propria idea di estensione della realtà.
Il metaverso è una specie di evoluzione della rete Internet intesa come la conosciamo. Un nuovo mondo virtuale che però sarà incredibilmente collegato a quello reale.
Un giorno non troppo lontano, gli utenti potranno indossare dei visori e connettersi al metaverso per guardare in diretta un concerto organizzato a migliaia di chilometri di distanza. O magari per partecipare a una manifestazione ibrida, che coinvolgerà tanto esseri umani in carne ed ossa, quanto utenti sotto forma di avatar.
Allo stesso modo, le aziende potranno utilizzare il metaverso per creare esperienze di acquisto coinvolgenti come non mai. In conclusione il metaverso, con ogni probabilità, diventerà tato un luogo di affari, quanto di incontro e di svago.
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2. Come entrare nel metaverso Sandbox
L’idea alla base del metaverso prevede la condivisione internazionale di un’infrastruttura tecnica: protocolli, standard, programmi, applicazioni e così via. Detto questo, già al giorno d’oggi, esistono diverse realtà che stanno proponendo la propria idea di nuovo mondo virtuale.
È il caso di Sandbox: una piattaforma che riproduce un mondo simile a quello fisico e che gli utenti possono visitare sotto forma di avatar. L’aspetto degli elementi di Sandbox è dichiaratamente deformato, ma al suo interno è possibile vivere esperienze decisamente realistiche.
Per entrare nel metaverso Sandbox occorre innanzitutto detenere dei token SAND. Al momento dell’iscrizione infatti l’utente deve collegare il proprio wallet al database della piattaforma.
Una volta cliccato sul tasto “approve”, è possibile iniziare a lasciare alcuni dati personali, in modo tale da potere creare il proprio avatar. L’avatar è una specie di alter ego digitale: quel profilo che rappresenterà la propria utenza dentro il metaverso.
La personalizzazione basilare dell’avatar è gratuita, ma già in questa fase è possibile investire dei token per acquistare gadget o NFT pronti per essere sfoggiati. Allo stesso modo, una volta dentro il metaverso Sandbox, esistono tantissimi beni o servizi che possono venire comprati tramite criptovaluta.
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3. Come accedere al Metaverso Decentraland
Decentraland è un metaverso che viene alimentato direttamente dalla criptovaluta Ethereum e dal suo token ERC-20, anche noto col nome di MANA. È stato fondato nel 2015 ed è stato lanciato nella sua versione di base nel 2017.
Decentraland dunque è un perfetto esempio di metaverso crypto, considerato che basa la sua struttura su quelle stesse tecnologie blockchain che svolgono il ruolo di registro digitale per Bitcoin, Ethereum e soci.
Anche per accedere a Decentraland occorre innanzitutto collegare il proprio wallet al database della piattaforma. Anche in questo caso il metaverso proporrà tanti diversi beni e servizi che potranno essere acquistati con i token e la valuta digitale.
Una volta effettuata la registrazione, si arriva alla fase di creazione del proprio avatar. L’utente dovrò quindi selezionare le proprie opzioni preferite in termini di corporatura, di tratti del viso, di abbigliamento e così via.
Conclusa la creazione, ci si trova immediatamente dentro lo spazio virtuale, che ruota attorno a Genesis Plaza: un luogo che offre tante diverse attività, come ad esempio un bar, una sala concerti e un intero distretto scommesse.
Ecco dunque spiegato come mai diverse persone considerino Decentraland come una specie di evoluzione crypto di “Second Life”: uno storico videogame in cui gli utenti conducevano una sorta di vita alternativa sotto forma di avatar. Rispetto ad altre piattaforme, Decentraland offre vere e proprie opportunità di investimento. Ad esempio, è possibile acquistare territorio e trasformarlo in un’azienda, un negozio o magari un locale.
Per saperne di più: Tutto sul Metaverso, cosa c’è da sapere sul nuovo mondo digitale
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Fonte Fastweb.it