Come brevettare un’idea: un caso pratico

Come dice quel proverbio? Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. È proprio vero! Per tradurre un’idea in “qualcosa” di reale, di fisico, di funzionante e funzionale, in un brevetto, occorre impegnare molte energie, sia fisiche che mentali, le quali possono esaurirsi molto rapidamente se non si utilizza un cronoprogramma.

Il percorso che porta un’idea fino alla realizzazione di un brevetto è sicuramente entusiasmante. Molto spesso l’entusiasmo coincide con il dare voce alla propria passione ma, allo stesso tempo, è tortuoso, pieno di ripensamenti, correzioni, cadute e risalite. Sicuramente può essere reso più lineare imponendosi una roadmap, quindi dei traguardi, in questo caso, a medio termine.
Condivido il cronoprogramma utilizzato per la realizzazione del brevetto SOF’up.

Indice dei contenuti

  • 1. Ascolto allargato

    Durata 3 mesi. Molti brevetti, se non la maggior parte, nascono per risolvere un problema. Per individuare i problemi, o il problema su cui brevettare, occorre ascoltare il maggior numero di persone possibile; bisogna quindi saper individuare i macro-aspetti di una determinata problematica in modo oggettivo, senza condizionamenti personali, farli propri, incasellarli e cercare di risolverli.

    Nel caso di SOF’up questa fase durò circa tre mesi durante i quali raccolsi i punti di vista di molte persone, da qui la definizione di ascolto allargato. Punti di vista inerenti alle problematiche relative alla pulizia dei propri ambienti o appartamenti e in special modo delle aree nascoste quali quelle dietro e sotto al divano, al letto contenitore, al comò e altre. In effetti, per quanto incredibile possa sembrare, la polvere che si produce nelle nostre case è composta in larga parte dalle cellule morte della pelle umana (oltre a sabbia, peli, capelli, acari morti e altro). La pelle secca è di colore grigio e, di conseguenza, lo è anche la polvere. Questi piccoli ammasi di sporcizia tramite il fenomeno delle correnti convettive vengono spinti dall’aria fino a depositarsi lungo i lati delle stanze, proprio in quelle zone dove abbiamo divani, letti contenitore, comò, mobili e altro. Zone difficilmentre raggiugibili e, ad oggi, zone coperte da arredi difficilmente movibili. Come risolvere questo problema?

  • 2. Ideazione e realizzazione
    Ideazione e realizzazione

    Durata 1 mese. Questa fase fu la più appassionante. Utilizzare tutte le proprie energie ed attitudini per ideare e realizzare un prototipo da installare all’interno degli arredi che li facesse alzare, quasi come lievitare, tramite comandi vocali, quindi senza alcuno sforzo fisico e che, in aggiunta, permettesse il loro spostamento con un dito!

    Il primo passo fu quello di redigere delle tavole tecniche su Autocad, quindi mettere “nero su bianco” il primo modello del kit SOF’up!

  • 3. Test
    Test

    Durata 3 mesi. Realizzato il prototipo del primo kit SOF’up, lo installai nel mio divano per testare in prima persona l’utilizzo e rilevare in prima persona gli eventuali problemi. Il risultato fu spettacolare.

    Eseguii uno stress test di 3 mesi. Vedendo una propria creazione funzionare ed essere utile mi ripagò di tutte le fatiche. Nel momento del test capii che avevo creato un prodotto innovativo e che doveva trovare assolutamente una collocazione all’interno del mercato di riferimento.

  • 4. Ascolto ristretto
    • Analisi. A sette mesi dall’inizio del progetto e a fase test ultimata feci nuovamente una fase di ascolto ma, questa volta, con un numero ristretto di persone: un architetto, un manager TLC, un CEO ambito security TCL, un commercialista, un commerciale. Il kit SOF’up cambiò “forma”. Si evolse. Non era più un kit da installare solo all’interno dei divani ma divenne un kit da installare all’interno degli arredi e che doveva lavorare in sintonia con robot aspiratutto.
    • Modifiche. Il claim che ne uscì da questa fase fu: Move your furniture with your voice. Dovetti quindi modificare le skill di Alexa nel modo seguente: Alexa, alza gli arredi – Alexa, pulisci i pavimenti (input per robot aspiratutto).
    • Definizione. Per definire nel migliore dei modi la nuova vision che animava SOF’up dovetti approfondire le conoscenze del mondo cloud oltre a documentarmi ancora di più sugli smart object, sugli assistenti vocali e relative routine. Scelsi il vendor che più soddisfaceva al progetto. Servivano in definitiva quattro elementi: smart switch, account Amazon, connessione ad internet e l’assistente vocale Alexa. Avevo tutto! Passai quindi alla configurazione dell’interruttore wi-fi (il cervello del kit) e delle skills di Alexa.
  • 5. Brevettare l’idea
    Brevettare l'idea

    Successivamente mi precipitai a depositare il brevetto. Non essendo esperto del settore chiamai l’ufficio preposto e da qui mi indirizzarono verso il sito del Ministero dello Sviluppo Economico. La sezione per il deposito, che si può effettuare on line, è raggiungibile da una pagina dedicata del MISE. Con il fine di tutelare l’idea occorre redigere documenti che descrivano il più dettagliatamente possibile il progetto. La conferma della registrazione del brevetto può arrivare fino a 18 mesi dopo il deposito, ciò nonostante dal giorno stesso che viene aperta la domanda di brevetto il progetto è comunque di proprietà del titolare, di colui che lo presenta, anche se la conferma telematica può arrivare mesi dopo.

  • 6. Divulgazione
    Divulgazione

    Ancora in corso. Per divulgare il progetto occorre sicuramente un sito web (quindi registrazione dominio e creazione sito), un profilo social sul quale caricare più materiale possibile e caricare costantemente contenuti, un canale Youtube dove caricare video informativi, un indirizzo email per essere contattato. Oltre a creare questi profili è utile iscriversi a piattaforme di crowdfunding (esempio Kikcstarter) oltre che a partecipare ad incontri con mobilieri/fornitori del settore arredamento e a fiere ed eventi (esempio Maker Faire Rome, il più grande spettacolo di innovazioni e creatività in Europa). Più canali si aprono è più è facile farsi conoscere. Anche creare un logo può essere utile.

    Questo progetto nacque nel 2020, proprio in piena pandemia. Confido che nel prossimo futuro troverà il suo giusto riconoscimento e collocamento. A conclusione di questi due anni, vissuti in una fase storica di chiusura causa COVID19, posso confermare che per portare a termine un progetto, indipendentemente che sia un brevetto o altro, indipendentemente dal periodo storico in cui ci si trovi, bisogni assolutamente credere nelle proprie passioni, pianificare, circondarsi di persone positive e avere sempre come obiettivo la realizzazione del proprio progetto. Contrariamente si avrà solamente perdita di tempo ed energie.

Scritto da:

Claudio Cagnazzi
Executive Project Manager
Il coraggio è quello che ci vuole per alzarsi e parlare; il coraggio è anche quello che ci vuole per sedersi ed ascoltare. (Sir Winston Churchill)

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Fonte Fastweb.it

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