Come creare una postazione green per lo Smart Working

Qualche azienda pioniera (inclusa Fastweb), iniziò anni fa a prospettare una nuova modalità di lavoro da remoto affiancandola ad una diversa concezione del lavoro. Dopo le misure straordinarie per limitare la diffusione dell’emergenza sanitaria, l’intera popolazione lavorativa ha sperimentato lo Smart Working.

Nel concetto di Smart Working sono stati introdotti nuovi principi lavorativi:

  • Primo fra tutti, c’è la responsabilizzazione dei risultati del lavoratore, in un’ottica di collaborazione e di fiducia fra le aree aziendali per il raggiungimento degli obiettivi. L’orientamento del lavoratore si è gradualmente spostato verso la produttività e l’efficienza, a scapito della stanzialità e della permanenza negli uffici.
  • Successivamente, si è parlato di un miglioramento della qualità della vita permettendo maggiore flessibilità degli orari di lavoro per un bilanciamento fra il lavoro e la vita privata.
  • Infine, facilitati dalla portabilità delle nuove tecnologie, il lavoro da remoto si è caratterizzato nella predilezione ed autonomia della scelta degli spazi.

In un paio d’anni, lo Smart Working è diventato una parte importante del proprio tempo lavorativo ed è buona prassi dotarsi di una postazione in casa in cui sia possibile trovare la concentrazione e il proprio ritmo lavorativo. 
Nonostante nella prima fase emergenziale ci sia adattati a soluzioni temporanee e provvisorie, si deve tenere presente che le caratteristiche della postazione dello Smart Working devono sottostare alle indicazioni della Informativa sulla Salute e Sicurezza nel Lavoro Agile ai sensi dell’art. 22, comma 1, L.81/2017.

Tipologie di postazioni 

A seconda della propria inclinazione personale, delle proprie possibilità economiche e di spazio, o in base alla propria necessità si possono creare diversi livelli e tipologie di postazioni di lavoro
Le postazioni per lo Smart Working, in generale, si possono predisporre e riassumere in una delle tre modalità:

  • Basic – La postazione Smart Working “Basic” intende essere una base di lavoro, con l’essenziale per svolgere l’attività da remoto per un giorno o due a settimana. Tuttavia, non è indicata per una circostanza prolungata. 
  • Smart – Organizzare una postazione Smart Working con qualità veramente “Smart” significa predisporre un’area confortevole con le condizioni ottimali per un contesto di lavoro con alta resa produttiva. Solitamente, è la soluzione realizzata da chi effettua uno Smart Working continuativo. 
  • Green – Ultimamente, c’è la tendenza a progettare la postazione Smart Working facendo attenzione alla modalità in cui si alimentano i propri dispositivi e si cerca l’indipendenza energetica con idee Green. Con il termine Smart Working “Green” si intendono tutte le pratiche in cui l’attività lavorativa smette di essere dipendente dai cavi di alimentazione collegati all’impianto elettrico domestico e si cercano soluzioni alternative di energia autoprodotta. 

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Di seguito, le indicazioni per crearsi la postazione Smart Working (Basic, Smart e Green) secondo le proprie esigenze ed inclinazioni.

Disposizione della postazione Smart Working

Nel D.lgs. 81/2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro si esplicita che il lavoratore è tenuto a svolgere la propria prestazione lavorativa in un luogo adeguato e adottando comportamenti idonei. 
La propria postazione dovrebbe essere disposta in un’area della casa sufficientemente illuminata e con condizioni ambientali ottimali. Si suggerisce di collocare il proprio schermo parallelo alle finestre o alle fonti di luci, evitando di porre il monitor di fronte o di spalle che causerebbe il riflesso di luce e indurrebbe l’affaticamento visivo. Si indica di minimizzare i fattori che possono comportare un maggior affaticamento, quali il rumore ambientale, la temperatura e il ricambio d’aria nella stanza. 

Altro suggerimento è di aver attenzione per la propria seduta di fronte al pc per prevenire disturbi muscolo-scheletrici. Il piano della scrivania deve essere sufficientemente spazioso per l’appoggio di tutto il materiale e gli accessori. L’indicazione più importante è che la superficie non deve avere riflessione di luce; perciò, sono da scartare i tavoli con la superficie in vetro o con smalti riflettenti. 

Considerando che la posizione seduta deve essere protratta per molte ore, è necessario che il sedile sia comodo ma allo stesso tempo che supporti adeguatamente la regione dorso-lombare del lavoratore. Per consentire spostamenti agevoli con la sedia si dovrebbe avere sufficiente spazio sotto la scrivania per muovere e distendere le gambe.

L’immagine mostra la corretta regolazione degli oggetti per una postazione a norma:

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wetcake/Royalty-free via Getty Images

Quale materiale per la postazione Smart Working (Basic, Smart e Green)

Una volta identificata l’area della casa adibita alla propria postazione, ci si dedica alla realizzazione di un angolo personalizzato e adatto al proprio benessere lavorativo.

Nella postazione casalinga, per svolgere lo Smart Working Basic, ci sono attrezzature e dispositivi indispensabili da avere:

  • Connessione stabile (fibra a casa e/o hot-spot Wi-Fi portatile)
  • Presa della corrente
  • Pc (laptop)
  • Scrivania dedicata
  • Sedia girevole con braccioli e schienale regolabile

Se si volesse creare una postazione più funzionale e che permetta condizioni lavorative ottimali, in aggiunta all’elenco della postazione Basic, sono utili i seguenti strumenti, per essere veramente Smart:

  • Secondo Monitor
  • Supporto per il portatile per regolarlo all’altezza del monitor secondario
  • Stampante (con abilitazione allo scanner)
  • Cuffie (Bluetooth e se occorresse, con funzione di isolamento dal rumore esterno)
  • Tastiera e mouse ergonomico
  • Tappettino per mouse e per tastiera con rinforzo per i polsi
  • Lampada da tavolo
  • Poggiapiedi

In ultimo, c’è un modo per continuare a svolgere la propria attività lavorativa diminuendo l’impatto sulla propria bolletta energetica: utilizzare energia pulita autoprodotta per alimentare la propria postazione Green.

  • Batteria mobile
  • Pannello fotovoltaico solare portatile

La postazione Smart Working Green

Un pannello fotovoltaico è una struttura piana, costituita da un insieme di celle fotovoltaiche, solitamente in silicio cristallino, collegate in serie e in parallelo.

Il pannello fotovoltaico produce energia elettrica sfruttando l’irraggiamento solare.

La caratteristica principale dei pannelli fotovoltaici è la fornitura di energia elettrica da ogni cella fotovoltaica che converte l’energia della radiazione solare in energia elettrica in corrente continua (con acronimo CC o DC).

Tutta l’energia prodotta dal fotovoltaico è trasportata tramite l’apposito cavo solare. I Kw di energia prodotta dipendono dall’inclinazione e dal posizionamento del pannello al sole oltre che dall’intensità dei raggi solari. L’Italia è uno dei paesi Europei con la maggiore esposizione solare; perciò, valutando i costi/benefici nella propria area geografia locale si può stimare il ritorno economico della spesa di acquisto del materiale.

Ultimamente, la tecnologia dei pannelli fotovoltaici si è evoluta significativamente. La richiesta di energia off-grid dei campeggiatori e dei naviganti ha spinto la ricerca del fotovoltaico verso soluzioni portabili e fruibili in ogni tipo di ambiente esterno. 

Sul mercato oggi si possono trovare da piccoli moduli solari per ricaricare i cellulari a kit di pannelli fotovoltaici portatili capaci di tenere in carica un pc ed altra strumentazione. 
Ci sono compagnie energetiche che propongono, alla sottoscrizione dei contratti di utenza, l’acquisto di moduli fotovoltaici di piccole dimensioni da fissare sulle ringhiere dei balconi e nei giardini assolati senza dover eseguire alcun lavoro sulla rete elettrica o chiedere permessi di installazione.

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petovarga/Royalty-free via Getty Images

Per creare la propria postazione in Smart Working Green si necessita di un pannello solare da balcone o portatile da porre alla luce solare per l’alimentazione del pc. In questi dispositivi che non incorporano un accumulatore, l’energia prodotta deve essere istantaneamente consumata. Poiché la prerogativa dell’auto-produzione da fonti rinnovabili è l’autonomia energetica, è più pratico combinare l’uso del pannello solare ad una batteria portatile.

Le celle fotovoltaiche del pannello convertono l’energia solare in elettricità che rimane stoccata in una batteria d’accumulo.
Se si intende creare una postazione totalmente off-grid da veri nativi digitali, è consigliabile un kit congiunto di pannello fotovoltaico e batteria, entrambi portatili e con la capacità di tenere la carica per il lavoro giornaliero.

Il successo dello Smart Working Green dipende dalla scelta del materiale che deve essere acquistato solo dopo aver raggiunto la consapevolezza delle proprie esigenze energetiche.

Si deve porre attenzione all’attuale fabbisogno energetico della propria postazione, prima di approfittare dell’ampia scelta di prodotti e della possibilità della consegna a casa.
Si devono controllare i consumi nominali dei singoli strumenti di lavoro attraverso la lettura dei parametri applicati sull’etichetta degli alimentatori. 
Ad esempio, se per la propria postazione Smart Working Green si utilizzano determinate periferiche si può conteggiare il totale del consumo medio energetico: 

Un computer desktop utilizza dai 200 ai 650 watt, invece, i computer portatili utilizzano circa 40-60 watt, molto meno rispetto ai desktop. Se si aggiungono altri 50-70 watt per un monitor LCD, altri 7-10 watt per il router e altri dispositivi collegati, la stima dei watt utilizzati è nel range dei 250 – 750 watt per una postazione con desktop. Se si utilizza il computer portatile (magari ad alta efficienza energetica) come nell’esempio sopra riportato, il fabbisogno energetico rientra nel range dei 100 – 160 watt.

Una volta che si è chiarita la propria esigenza in termini di watt, si possono circoscrivere i prodotti, sia per il pannello fotovoltaico che per la batteria, la cui fornitura nominale dei watt è assicurata dal produttore. L’ideale è l’acquisto del kit dalla stessa casa produttrice che garantisca la perfetta compatibilità fra il pannello fotovoltaico solare e la batteria mobile. 

L’unica vera discriminante per l’acquisto di un kit di pannelli fotovoltaici portatili è assicurarsi di aver raggiunto o superato nominalmente la corrente di output degli apparecchi elettronici. Se un dispositivo portatile presenta una corrente di output da 600 mA sarebbe l’ideale acquistare un kit di pannelli fotovoltaici portatili dalla potenza nominale di 800 mA.

Tenete presente che i dispositivi elettrici richiedono una corrente minima di ricarica. Per questo motivo si deve scartare il kit di pannelli fotovoltaici portatili dalla corrente nominale inferiore alla corrente di Output segnalata sul caricabatterie in dotazione del dispositivo che volete ricaricare. Per ottenere maggior efficienza, si consigliano accumulatori portatili solari capaci di erogare energia elettrica (AC/DC) contestualmente alla fase di ricarica da pannello fotovoltaico.

Il pannello fotovoltaico deve essere posizionato al diretto irraggiamento solare.

Idealmente, non dovrebbero esserci zone d’ombra che potrebbero abbassare la resa, l’orientamento e l’inclinazione del piano dovrebbe essere a 45° gradi rispetto ai raggi solari.

In commercio esistono pannelli solari costituiti da celle fotovoltaiche fissate ad un robusto telo di tessuto ripiegabile. Il supporto e i cavi completano il packaging, reso ancora più trasportabile da maniglie ed è compattabile come uno zaino. Perciò, essendo un dispositivo mobile, flessibile e maneggevole può essere sistemato al mattino e disposto in un’altra posizione nuovamente al sole durante la giornata. 

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Posizionamento del pannello solare – Photo by Milena Sebastianelli

Il cavo dal pannello fotovoltaico può essere collegato all’apparecchio da ricaricare con un adattatore. La corrente elettrica acquisita potrà alimentare direttamente un laptop o una batteria al litio portatile. Il pannello solare deve essere esposto al sole, invece la batteria ad accumulo ricaricabile deve essere posizionata all’ombra evitando le alte temperature.

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Collegamento dell’alimentazione – Photo by Milena Sebastianelli

Si può utilizzare il pannello solare per l’alimentazione diretta nelle ore diurne e la batteria per la ricarica nei momenti di bassa resa del pannello fotovoltaico. L’ideale è acquistare una batteria che possa gestire contemporaneamente i circuiti di input e di output dell’energia elettrica.

Il pannello fotovoltaico può caricare la batteria ausiliaria e simultaneamente fornire la ricarica ai dispositivi della postazione Smart Working Green. La batteria può essere utilizzata anche per dare supporto ad altri energivori apparecchi, come ad esempio fornire l’elettricità per tenere acceso un ventilatore.

Una volta che il pc o la ciabatta con le altre periferiche è alimentato dal pannello fotovoltaico o è collegato alla batteria per l’accumulo dell’energia solare, si può dire di aver iniziato lo Smart Working Green.

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Aggancio alla batteria – Photo by Milena Sebastianelli

L’eco-sostenibilità è diventato un obiettivo delle aziende e dei singoli dipendenti, per questo sempre più lavoratori hanno creativamente trovato soluzioni per il proprio Smart Working.
Il successo dell’idea di energia auto-prodotta e pulita è dovuto in gran parte dall’abbattimento dei costi dei pannelli fotovoltaici negli ultimi anni. La diffusione è stata data dall’innovazione tecnologica che ha reso le celle fotovoltaiche oggetti pratici, flessibili e portatili. 

Con lo Smart Working Green si diviene autonomi in termini energetici, si contiene la spesa e si riduce l’impatto ambientale. 

In una bella giornata di sole sarà dunque più facile per gli Smart Worker essere Green da casa o da ovunque siano.

Scritto da:

Milena Sebastianelli
Business Analysis Professional
Amo creare cose nuove, scoprire realtà innovative e prodotti migliorativi per la qualità della vita. Credo nelle relazioni che arricchiscono e sono felice di raccontare ciò che allarga gli orizzonti.

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Fonte Fastweb.it

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