Come funziona IFTTT, l’app che automatizza il web

Nato per automatizzare il Web, oggi è la spina dorsale della domotica avanzata. Stiamo parlando di IFTTT, acrinomo che sta per If This, Then That: se succede questo, allora fai quello. Uno schema di funzionamento apparentemente banale, che ricorda il classico “If, Then, Else” di ogni linguaggio di programmazione, ma che nella sua semplicità ha la potenzialità di spingere gli attuali device dell’IoT, l’Internet of Things in cui ogni dispositivo è connesso e invia e riceve dati e comandi, ben oltre il punto in cui chi li ha prodotti vorrebbe che arrivassero.

Tramite IFTT, infatti, è possibile far dialogare prodotti e servizi realizzati da produttori e sviluppatori diversi che, in teoria, non potrebbero comunicare tra loro. Quando è nato l’IFTTT nel 2010, però, tutto questo non era ancora nemmeno immaginabile perché non c’erano ancora la miriade di dispositivi smart che offre oggi il mercato.

E, infatti, IFTTT nasceva più che altro per automatizzare i servizi Web con routine (dette Applet) come questa: se invio un tweet con l’hashtag XYZ (If This), allora invia una email al contatto ABC (Then That). Oggi, invece, applicando IFTTT alla domotica le possibilità si espandono all’infinito: se il termometro smart segna una temperatura inferiore a 18 gradi (If This), allora accendi il climatizzatore a 21 gradi (Than That).

E questo anche se termometro e condizionatore sono di due marche diverse (purché siano entrambi compatibili con IFTTT, ovviamente) e, soprattutto, anche senza uno smart hub: la connessione tra i dispositivi, infatti, avviene tramite i server remoti di IFTTT e si configura tramite l’App IFTTT per smartphone Android o iOS.

Come funziona IFTTT

If this then that permette di collegare al proprio account alcuni dei servizi web e social network più conosciuti e utilizzati. Da Facebook a Twitter, da Instagram a Dropbox passando per i più utilizzati servizi di posta elettronica, IFTTT si propone il compito per nulla semplice di automatizzare Internet e renderne più veloce e semplice l’utilizzo.

Un esempio pratico di come funziona IFTTT può essere questo: se carico una nuova foto su Instagram, salvala automaticamente su Dropbox. O, ancora, essere ricevere una mail o un SMS con le previsioni meteo per il giorno dopo poco prima di andare a dormire.

Le combinazioni così create sono chiamate Applet e possono essere condivise con tutta la community di if this then that. Naturalmente, anche le ricette degli altri utenti saranno disponibili in Rete e chiunque potrà deciderle di “farle sue” e iniziare a utilizzarle per automatizzare, ad esempio, sveglia e meteo di prima mattina.

Da quando è esploso il mercato della smart home, poi, moltissimi produttori di device hanno iniziato a renderli compatibili con IFTTT e ciò vuol dire, per fare un esempio estremo, che potremmo persino far lampeggiare una lampadina smart ogni volta che riceviamo una email. Ma ci sono applicazioni ben più utili, te lo assicuriamo.

Ogni Applet IFTTT si compone, sostanzialmente, di due ingredienti principali: il trigger e l’azione. Come lascia intendere anche il nome, il trigger (che ha una sorta di omologo nell’ambito dei database e della programmazione SQL) è la miccia – o il grilletto, a seconda della traduzione che se ne vuole dare – che innesca la sequenza di reazioni che porta poi al compimento dell’azione finale. Volendo prendere in esame l’acronimo, il trigger corrisponde più o meno al this, mentre l’azione corrisponde al that.

Come usare IFTTT per la domotica

creare applet ifttt

Il primo passo per trasformare IFTTT in un potente strumento di domotica è connettere Google Assistant al servizio, attivando l’applet “Get an email when Google Assistant publishes a new trigger or action“. Tramite quest’applet verremo avvertiti quando sarà disponibile un nuovo trigger, che potremo associare ad un comendo. E’ anche possibile scegliere una delle tante applet IFTTT per Amazon Alexa, o una delle applet IFTTT per i servizi Apple.

Oppure è possibile creare una Applet da zero. Il primo passo per creare una applet IFTTT è scegliere il trigger, cioè l'”If“, la condizione che deve far partire il comando. Se ad esempio abbiamo in casa una lavatrice connessa LG possiamo scegliere il trigget LG/Washing Completed che attiva un comando a nostra scelta quando la lavatrice termina il lavaggio.  Il comando più utile, in questo caso, è quello di inviarci una notifica al cellulare così se non siamo a casa sapremo in tempo reale quando i panni puliti sono pronti per essere stesi o stirati.

Un altro esempio è scegliere come trigger la connessione del nostro smartphone a qualunque rete Wi-Fi e come azione l’invio di una email al nostro (o ad un altro) indirizzo di posta elettronica. In questo modo potremo sapere se lo smartphone si è connesso a nostra insaputa a qualche rete aperta, cosa che non è mai raccomandabile per la sicurezza del device.

Oppure potremo scegliere come trigger il fatto che la videocamera di sicurezza IP abbia rilevato un movimento e come comando potremo impostare un allarme in un luogo diverso da quello dove è stato rilevato il movimento. E l’allarme potrà essere anche di un’altra marca rispetto alla telecamera, perché la cosa veramente buon di IFTTT è l’universalità e il suo essere, per natura, “cross-brand”.

I limiti di IFTTT: perché usare IFTTT Pro

Per noi italiani il primo limite di IFTTT è che pochi dei servizi nazionali in Italia usano questo standard. Se vogliamo lanciare un comando che abbia come trigger un evento meteo, ad esempio, non lo potremo fare perché nessuno dei principali servizi meteo italiani usa IFTTT. Al massimo potremo connettere un termometro Wi-Fi e usarlo come trigger, ma non potremo chiedere di eseguire un comando a Roma se il tempo cambia a Milano.

Il secondo grande limite, questa volta universale, di IFTTT è che si possono creare catene di trigger/azioni basate su un solo trigger e con una sola azione: non potremo ad esempio creare un comando come “Se il termometro segna mano di 18 gradi, e io sono a casa, allora accendi il climatizzatore a 21 gradi”. Si può creare un comando che si attiva in base ad una sola condizione, che esegue una sola azione. Il terzo grande limite di IFTTT è che è gratuito, ma si possono usare solo fino tre applet contemporaneamente.

Per risolvere questi problemi è stato lanciato, il 9 settembre 2020, il piano in abbonamento IFTTT Pro che per 3,99 dollari al mese (o 39,99 dollari l’anno) permette di usare infinite applet e di creare applet “multi-trigger” e “multi-action“. IFTTT Pro promette anche tempi di latenza inferiori alla versione gratuita e offre il supporto tecnico per tutti gli abbonati.

Chiaramente con IFTTT Pro si apre un mercato notevole, soprattutto per l’automazione domestica, dell’ufficio e persino per l’automazione industriale delle PMI. Avere le competenze giuste e saper sfruttare IFTTT Pro, quindi, potrebbe fare la differenza per chi offre servizi di consulenza energetica alle imprese, ma anche al semplice installatore di impianti di climatizzazione che può proporre ai suoi clienti di abbonarsi a IFTTT Pro e ottenere in cambio la possibilità (con la sua consulenza) di automatizzare tutta la casa.

Fonte Fastweb.it

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