Come funziona la ricarica wireless veloce

Smartphone, auricolari e smartwatch sono solo alcuni dei dispositivi che sfruttano la ricarica wireless veloce. Questo tipo di tecnologia offre la possibilità di liberarsi di cavi e cavetti a caccia di porte e connettori compatibili, per ricaricare semplicemente i propri dispositivi poggiandoli su un tappetino collegato a una presa della corrente a muro. Un sistema di ricarica rapido su cui diversi produttori di smartphone continuano a investire, da Apple e Samsung fino a Oppo e Xiaomi.

Ricarica wireless: come funziona

La ricarica wireless avviene semplicemente poggiando il dispositivo, sia esso uno smartphone o auricolari wireless di fascia alta, direttamente sul tappetino o base di ricarica. Il contatto tra i due dispositivi elettronici avvia il fenomeno fisico detto induzione magnetica, un processo che trasforma l’energia magnetica della base di ricarica in energia elettrica attraverso una bobina che è integrata nel dispositivo. Proprio l’energia elettrica così prodotta viene utilizzata per ricaricare la batteria del dispositivo.

Per ottenere l’avvio dell’induzione è quindi necessario utilizzare dei materiali che consentano l’avvio del fenomeno fisico. Ad esempio, sarà facile ora capire perché i nuovi smartphone che supportano la ricarica wireless hanno un case in vetro piuttosto che metallo. Il vetro è infatti un materiale più adatto a favorire l’induzione magnetica e che rende il processo più efficiente.

Ricarica wireless: il processo di caricamento

ricarica wirelessAnche se il principio fisico su cui si basa la ricarica con cavo è diverso da quello della tipologia wireless, il funzionamento è molto simile. Il dispositivo, ad esempio uno smartphone, viene poggiato sulla base di ricarica che lo rivela attraverso un trasmettitore. Una volta riconosciuto lo smartphone, il trasmettitore nella base di ricarica inizierà a trasferire energia a piena potenza, controllando con il sensore termico se il dispositivo si sta surriscaldando. In questo caso, aggiusterà la potenza in uscita ridimensionandola. Quando la batteria è carica, la base smette di erogare energia.

Il processo di caricamento dunque è strutturato in modo da evitare che i dispositivi si surriscaldino, con conseguenti danni alle batterie. Inoltre, evita che il dispositivo venga sovraccaricato, così che sia sicuro tenere lo smartphone sulla base di ricarica tutta la notte.

Standard wireless: cos’è il Qi

ricarica wirelessLa ricarica wireless è una delle forme più standardizzate rispetto ai caricabatterie con cavo. Questo perché ogni cavo e connettore ha standard diversi e così il classico caricabatteria cablato avrà una varietà di standard che cambiano per ogni tipo di dispositivo e di produttore. Nel caso della ricarica wireless, invece, lo standard unico è il Qi stabilito dal Wireless Power Consortium (WPC). Questa è una semplificazione che si deve anche alla tecnologia usata: non importa il connettore del dispositivo, dato che sarà sufficiente poggiarlo sul tappetino di ricarica per far attivare il processo. Per questo motivo, un singolo pad di ricarica potrà fornire energia sia a una custodia di Apple Airpods, che a uno smartwatch o uno smartphone Samsung.  

Per poter sfruttare a pieno lo standard Qi della ricarica wireless, i produttori devono progettare i dispositivi affinché il processo sia efficiente e la ricarica rapida. I primi caricatori wireless potevano erogare una potenza di massimo 5 W, molto inferiore rispetto alla ricarica cablata, mentre l’attuale tecnologia dello standard Qi consente una ricarica fino a 15 W nei dispositivi che supportano questa modalità.

Standard wireless personalizzati

ricarica wirelessLa possibilità di caricare fino a 15 W attraverso la tecnologia di ricarica wireless prende il nome di Extended Power Profile (EPP). L’ultimo aggiornamento dello standard Qi risale al 2015 e da allora è stato rilasciato l’EPP Power Class 0, uno standard personalizzato che consente al trasmettitore di fornire fino a 30 W di potenza al dispositivo ricevente.

La sfida alla produzione di smartphone e dispositivi di ricarica wireless passa quindi ora dalla capacità di aumentare la potenza di ricarica e quindi la velocità, creando degli standard personalizzati. Sempre più produttori, tra cui OnePlus, progettano e vendono caricatori wireless Warp da 30 W, che sostengono di poter ricaricare il dispositivo del 50% in appena 29 minuti, o i dispositivi Oppo con ricarica wireless da 65 W, che in 30 minuti completa la carica di una batteria da 4000 mAh. Queste tecnologie con standard personalizzati però non sono compatibili con tutti i dispositivi che supportano la ricarica wireless, ma generalmente solo con gli smartphone di questi produttori.

Il futuro della ricarica wireless

ricarica wirelessLa ricarica wireless è una tecnologia promettente e ancora in via di sviluppo. In pochi anni si è passati da ricariche con standard a 5 W, inefficienti e lente, a dispositivi che possono erogare fino a 65 W. I produttori ormai si inseguono in una vera e propria corsa a chi crea il pad di ricarica più potente e anche il WPC ha deciso che a breve rivaluterà lo standard di ricarica wireless per aggiornarlo almeno a 60 W.

Con l’aumento della potenza in uscita, i caricatori wireless in futuro potranno ricaricare una gamma sempre più ampia di dispositivi, non solo smartphone, smartwatch e auricolari. In futuro, con l’evoluzione della tecnologia, potremmo usare la ricarica wireless anche per dispositivi elettronici con batterie più grandi, come ad esempio un tablet o un laptop.

Fonte Fastweb.it

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