Guadagnare su YouTube è un’impresa complessa ma non impossibile, considerata l’ampia platea che quotidianamente si ritrova davanti allo schermo a guardare i video gratuiti disponibili sulla piattaforma.
Di certo è fondamentale sviluppare una strategia efficace, che consenta di monetizzare la propria presenza con un impegno non estremamente gravoso, almeno nei primi tempi di rodaggio quando bisogna imparare ad affilare le armi evitando però di distogliere lo sguardo dalle attività quotidiane.
Tra le tante opportunità da cui si può trarre vantaggio, non vi sono solamente quelle strettamente legate alla quantità di video prodotti, ma alcuni aspetti di più ampio respiro che vale la pena prendere in considerazione. Ovviamente, poi, ognuno avrà l’occasione di scegliere la strada da intraprendere.
Ecco i nostri consigli su come guadagnare su YouTube.
Selezionare un pubblico e un tema che si conosce
È impensabile, o quantomeno molto difficile, cercare di affermarsi in un settore qualsiasi se non si possiede una forte conoscenza dell’argomento che si sta affrontando. Similmente a ciò che accade sugli altri mezzi di comunicazione, anche il sito dedicato allo streaming non è esente da questa regola: pertanto è significativo individuare un pubblico in particolare e affrontare un tema specifico.
Creare un contenitore multitematico può sembrare all’apparenza un metodo utile per richiamare l’attenzione di più persone. Ma questo, purtroppo, si ripercuote sulla percezione dello stesso: troppo generico e poco “credibile” dal punto di vista della reputazione. Più opportuno, invece, è trovare un focus su cui puntare, vedi i videogames, le recensioni di acquisti (non è determinante che siano necessariamente appartenenti all’hi-tech) o la condivisione di esperienze.
Scelto il soggetto, si può iniziare a pensare al format da utilizzare. Si può prestare il volto e la voce, organizzare i video in slide (nonostante l’effetto di fiducia che produce chi ci “mette la faccia” non sia equiparabile ad altro, se non al relativamente recente fenomeno dei V-Tuber) o fare affidamento sull’eloquio e aggiungere, a corredo, una serie di grafiche descrittive.
L’importante è che il tutto sia originale e accattivante, quindi ogni tattica è buona. E poi, è essenziale provare e riprovare, senza perdersi d’animo: gli , ovvero le statistiche di visualizzazione, sono un ottimo alleato per capire quanto siano pervasive e convincenti le clip video create. È giusto dunque tenerli sotto controllo per verificare costantemente la riuscita delle nostre produzioni.
Ma in una ottica di puro guadagno è bene non diventarne schiavi: se l’obbiettivo è monetizzare i video di YouTube, infatti, non sempre è vero che a maggiori visite corrispondono maggiori revenue.
Diventare partner di YouTube
È decisamente un passo più semplice da compiere, una volta presa dimestichezza con lo strumento: accedendo al programma di partnership si possono sbloccare delle funzionalità realizzate con finalità specifiche dal sito stesso, ottimizzando il lavoro e facendo risparmiare tempo e fatica. Inoltre, è solo affiliandosi che si accede a molte feature riservate esclusivamente per i cosiddetti YouTuber.
Sebbene sia possibile trarre profitto con le pubblicità senza essere YouTube Partner, “far parte del giro” consente di poter usufruire degli abbonamenti a sottoscrizione, le mance dei fan, le iscrizioni ai canali aggiuntivi e alla sezione per il merchandise, altra fonte di remunerazione per un grande numero di iscritti.
Per farlo, bastano pochi step: creato il canale, è necessario utilizzarlo e avviarlo per qualche mese, fino a raggiungere i 1000 sostenitori e le 4000 ore di visualizzazioni nei 12 mesi precedenti; niente di irrealizzabile partendo dai presupposti precedentemente descritti.
Raggiunto l’obiettivo, si può impostare un account AdSense collegandolo a quello sulla piattaforma, scegliendo man mano il sistema a cui si vuole accedere in base alle differenti richieste (tra cui le percentuali incassate tramite gli spot pubblicitari, la vetrina per la vendita dei gadget, l’impostazione di canali accessibili a pagamento).
Crearsi o sfruttare la reputazione online
Ricoprire il ruolo di esperti in un ramo può trasformarsi in un enorme tornaconto, consentendoci di passare facilmente dal livello “conoscitore di” a influencer o persona di riferimento. Per esempio, se si è costruito un profilo valido – in termini di visitatori – su Instagram o su un differente social network basato su un’altro formato visuale, si può inserire nelle didascalie il link a YouTube, sfruttandolo al pari di un trampolino di lancio per spiegare le tattiche per attuare specifiche operazioni, “vendendo” così di fatto l’esperienza accumulata.
Si può partire persino da un blog, improntato su una tematica di nostro interesse, aggiungendo ai post pubblicati i propri video in cui si spiegano i passi fondamentali che sono stati compiuti per effettuare una determinata recensione o per visitare un luogo specifico nel mondo.
Sponsorizzare prodotti o servizi
Un ulteriore metodologia, creata la nicchia di follower, è quella di realizzare video sponsorizzati basati su programmi di affiliazione esterni (come l’affiliazione Amazon). Sono diversi i siti che fanno da trait d’union tra aziende e YouTuber, consentendo di variare tra argomenti, oggetti o beni da promuovere e metodologie di guadagno (se connesse alle visite, alle vendite generate, etc.).
In specifici casi, potrebbero essere i brand stessi a richiedere ai creatori di produrre contenuti mirati su particolari prodotti o servizi, seguendo delle linee guida o realizzando insieme una strategia comunicativa o di marketing specifica.
Meglio tenere sempre d’occhio i canali di contatto, come i messaggi o una casella di posta dedicata da riportare nella descrizione del video, in modo da non perdere mai una proposta di collaborazione quando se ne palesa una all’orizzonte.
Fonte Fastweb.it