Se fino a qualche anno fa quando sentivamo parlare di “tracking online” pensavamo al corriere espresso. Oggi, invece, sempre più spesso ci viene in mente un problema di privacy. E anche bello grosso, perché il tracking delle nostre attività sul Web è ormai diventato massiccio. Con tracking, in questa accezione del termine, si intende l’attività di tracciamento del nostro comportamento online da parte di siti e app.Grazie ai famosi cookies e a sofisticati codici di tracciamento, i cosiddetti “tracker“, oggi un sito può sapere moltissime cose: da quale pagina Web proveniamo e in quale ci spostiamo subito dopo, quanto tempo restiamo sulla pagina e se facciamo click o altre azioni, il nostro indirizzo IP, browser usato, parte della nostra configurazione hardware e software.Insomma, oggi il tracking permette di scoprire un sacco di informazioni sugli utenti, che possono poi essere vendute ai network pubblicitari affinché essi possano poi somministrarci la pubblicità più mirata quando passiamo da un sito Web. O su una app, come quella di Facebook. Grazie a tutti i dati raccolti sarà facile riconoscerci, anche se visitiamo un sito per la prima volta, se quel sito ha già i nostri dati. Ma come evitare tutto questo? Ecco qualche consiglio.Evitare il tracking cancellando cookies e cacheLa prima mossa da fare per ridurre il tracciamento delle nostre attività online è quella di svuotare periodicamente la cronologia dei siti visitati, cancellare i cookies e la cache dove vengono depositati centinaia di file e dati relativi a quel che facciamo online. È solo la prima mossa, e non basta per evitare di essere tracciati, ma è il punto di partenza imprescindibile.Evitare il tracking navigando in incognitoLa navigazione in incognito/privato sui browser dice al browser di non salvare le impostazioni sulle pagine che visitiamo, di non salvare cookies sul nostro dispositivo, di non ricordarsi password e nomi utente inseriti sui siti. Tutto questo limita molto la nostra comodità sul Web, certamente, ma limita ancor di più la quantità di dati che regaliamo a soggetti terzi. Ma, attenzione, la navigazione privata/in incognito non maschera né nasconde il nostro indirizzo IP.Evitare il tracking usando il giusto browserQuando parliamo di tracking non possiamo parlare anche di browser, perché non tutti i browser sono uguali. La novità, da questo punto di vista, è Microsoft Edge che nella sua ultima versione, basata sul codice Chromium, integra una funzionalità specifica per evitare il tracking. Tale funzionalità può essere impostata su tre livelli, l’unico dei quali realmente efficace è quello più restrittivo.Safari, invece, già dal 2018 ha una funzionalità simile che impedisce la raccolta delle “fingerprint digitali“: informazioni di sistema, browser e plug-in usati, fuso orario dell’utente e molto altro. Safari, inoltre, mostra ai siti informazioni anonime di sistema che impediscono ad un portale web, ad esempio, di sapere se stiamo navigando da un iPhone 4 o un iPad da 10 pollici: il sito vedrà solo che navighiamo da iOS.Mozilla Firefox, poi, è noto per la sua tutela della privacy (forse è il migliore da questo punto di vista). Di default blocca tutti i tracker conosciuti quando navighiamo in incognito e ci da la possibilità di farlo anche quando usiamo la navigazione normale. Infine, ci sono i browser cosiddetti “privati“, come Tor, che mascherano del tutto i dati di navigazione dell’utente facendo passare la connessione tramite una sorta di rete privata virtuale (VPN): ogni dato scambiato passa almeno attraverso tre “router onion” (una struttura di router ad anelli come la cipolla, da cui il nome) ed è criptato in ogni passaggio.Evitare il tracking usando un motore di ricerca privatoNon esistono solo i browser privati ma anche i motori di ricerca privati. Quelli, cioè, che non raccolgono informazioni su quel che cerchiamo (per poi rivenderle) ma vivono di pubblicità inserite tra un risultato e l’altro della pagina di risposta. Il più noto è DuckDuckGo, che non salva proprio nulla di quel che cerchiamo, neanche sul nostro dispositivo su un cookie. StartPage è un motore di ricerca che si basa su Google, ma paga Google pur di non dargli i nostri dati.Evitare il tracking usando una VPNConnettersi a Internet tramite una rete privata virtuale è il modo più efficace per evitare di essere tracciati. I dati, all’interno di una VPN, cono completamente anonimizzati e criptati e il nostro indirizzo IP è mascherato. Quando chiediamo un dato ad un sito, invece di farcelo inviare tramite il server più vicino a noi, una VPN fa fare ai dati il giro di mezzo mondo per seminare ogni tentativo di tracciamento. 9 marzo 2020
Fonte Fastweb.it