Quotidianamente facciamo un intenso utilizzo di tecnologie, applicazione e servizi web che ci aiutano a svolgere mansioni e a soddisfare bisogni.
Ordinare una pizza a domicilio, inviare una mail, fare ricerche online, ascoltare musica o guardare un film in streaming, controllare la propria abitazione con sistemi basati sull’intelligenza artificiale, sono solo alcune delle azioni che ogni giorno tantissime persone in tutto il mondo compiono.
Nonostante la dematerializzazione del digitale porti a pensare che tutte le attività compiute online non abbiano pesanti conseguenze, non è realmente così. Ogni azione ha un impatto ecologico, che va considerato se si ha a cuore l’ambiente.
Da questo punto di vista, esistono diverse buone pratiche che possono ridurre il consumo energetico di un device.
Si pensi alla gestione delle impostazioni dei computer e degli smartphone: dalla luminosità al bluetooth, passando per la connessione a Internet. Per non parlare poi della gestione di file e/o programmi, specie nel caso in cui vengano eseguiti contemporaneamente.
Il problema della sostenibilità digitale
Nel giro degli ultimi anni tantissime persone hanno imparato a vivere in maniera più sostenibile, senza dover compiere alcun tipo di rinuncia sostanziale. Basti pensare alla diffusione sempre più capillare della raccolta differenziata. O, in alternativa, alle buone abitudini che permettono a ciascuno di noi, nel proprio piccolo, di fare la differenza.
Questo genere di educazione non riguarda soltanto la mobilità, la cura della casa o l’attenzione da riservare ai rifiuti. È possibile essere più o meno sostenibili persino quando si lavora con il proprio computer.
Da questo punto di vista, il tema è più che noto agli addetti ai lavori. L’intera industria dell’Information Technology, pur non essendo particolarmente “inquinante”, rappresenta comunque una percentuale significativa delle emissioni mondiali di CO2.
Il concetto della sostenibilità digitale dunque è più concreto che mai. E anche in questo caso, il singolo può dare benissimo il proprio contributo, a patto di cambiare qualche piccola abitudine storicamente data per scontata.
Tenere in ordine i file, svuotare il cestino
Il presupposto alla base dei problemi di sostenibilità digitale dei singoli cittadini è piuttosto lampante: i computer, gli smartphone e, più in generale, i dispositivi elettronici consumano energia elettrica e, di conseguenza, hanno un impatto sull’ecosostenibilità globale.
Partendo da qui, i ragionamenti a seguire sono concettualmente molto semplici: per ridurre il proprio impatto ambientale digitale, è sufficiente impegnarsi per far sì che i diversi device utilizzati consumino una quantità minore di corrente.
Una sfida apparentemente impossibile, che però in realtà è molto facile da vincere. Tutto sta nel tenere a mente alcune piccole accortezze, che però possono portare a benefici davvero giganteschi.
Ad esempio, un computer (ma anche un tablet o uno smartphone) consuma più corrente nel momento in cui RAM e ROM sono maggiormente impegnate. Ciò vuol dire, ad esempio, che è sufficiente evitare di tenere programmi aperti inutilmente, per dare un primo piccolo contributo alla causa ambientale.
Per ridurre il proprio impatto ambientale digitale, è sufficiente tenere ordinato il proprio dispositivo, eliminando i file inutili
Lo stesso discorso, ovviamente, riguarda le finestre del browser. Anche perché il concetto è esattamente il medesimo: più finestre si tengono aperte contemporaneamente, più si impegna il proprio dispositivo. Più di impegna il proprio dispositivo, più si inquina.
Un altro consiglio di sostenibilità riguarda la cancellazione dei file inutilizzati: quelli presenti all’interno di cartelle dimenticate, quelli distribuiti nei vari cloud, persino quelli all’interno del cestino. Eliminando questi file l’utente non rinuncia praticamente a niente, ma, al tempo stesso, riesce a ridurre il proprio personale livello di inquinamento digitale.
Sarebbe inoltre importante mantenere un certo ordine all’interno del device. Questo non vuol dire soltanto evitare file duplicati, ma anche distribuirli in maniera adeguata. In tal senso, la presenza massiva di file, cartelle e collegamenti sui desktop tende ad aumentare il consumo energetico in maniera considerevole.
Dunque per essere più eco friendly, potrebbe essere sufficiente svuotare le proprie scrivanie digitali, tenendo i file e i programmi all’interno di cartelle.
Consigli utili dedicati al mondo smartphone
Tutti i suggerimenti di ecosostenibilità digitale dati nel capoverso precedente sono da considerarsi utili sia nel caso in cui si utilizzi un computer, sia nel caso in cui si utilizzi prevalentemente uno smartphone.
Esistono però tanti altri consigli universalmente validi, che permettono di ridurre il proprio impatto ambientale con il più semplice dei “click”. Tra questi poi, ce ne sono alcuni particolarmente adatti al mondo dei nuovi cellulari intelligenti.
Il primo riguarda le impostazioni di luminosità, che gli smartphone contemporanei tengono a gestire in maniera automatica: ciò vuol dire che regolano autonomamente il livello di luminosità dello schermo, in base alle condizioni ambientali circostanti.
La luminosità dello schermo è uno dei principali motivi di consumo di batteria e quindi di corrente energetica: tanto per uno smartphone, quanto per un tablet o un computer.
Per consumare meno, e di conseguenza inquinare meno, sarebbe sempre consigliabile tenere la luminosità sotto controllo manuale.
Lo stesso discorso riguarda tante altre impostazioni più o meno “inquinanti”: dall’attivazione del bluetooth alle impostazioni di connessione. Il principio è infatti il medesimo: uno smartphone disconnesso è uno smartphone meno inquinante.
Un utente attento al tema della sostenibilità dovrebbe dunque chiedersi quanto ha effettivamente bisogno di essere sempre collegato alla rete.
Per restare in tema smartphone, occorre infine parlare dell’impatto ambientale di email e telefonate. Per anni si è sostenuto che le email fossero un mezzo di comunicazione green, specie se confrontato alle lettere “classiche”.
Ovviamente la riduzione del consumo della carta è un’ottima notizia, ma, purtroppo, anche le email hanno un impatto sull’ambiente. Anzi, diversi esperti del settore ritengono che, per tutelare l’ambiente, sarebbe sempre consigliabile telefonare, piuttosto che inviare un messaggio di posta elettronica.
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Fonte Fastweb.it