Sono moltissime le persone che hanno del talento nel disegnare e che vorrebbero fare della propria passione un vero e proprio lavoro. Come suggeriva Confucio, scegliendo il lavoro che si ama fare non si dovrà lavorare nemmeno un giorno della propria vita. Sicuramente un consiglio valido e motivante, ma non sempre è così facile come potrebbe sembrare all’inizio.
Tante persone, dopo le prime difficoltà e dopo aver visto la crescente competizione che c‘è in questo campo, si convincono di non avere abbastanza talento. Decidono, quindi, di abbandonare questo sogno per cercare qualcosa di più sicuro e stabile che permetta di sostenersi economicamente.
Alcuni dimenticano, però, che il talento è tanto una dote innata quanto una capacità o una propensione che può essere migliorata e coltivata nel corso del tempo.
Prima di lanciarsi nella carriera di illustratore, disegnatore o fumettista è bene conoscere quali sono le difficoltà di questo mondo per prepararsi al meglio.
Ecco una serie di passi e consigli che potrebbero aiutare nel raggiungimento di questo sogno.
I primi passi per diventare illustratore
Una delle prime cose da fare per avere una chance di lavorare nel mondo degli illustratori e dei disegnatori è quello di fare moltissima pratica. Non basta essere soltanto appassionati di disegno, bisogna padroneggiare la materia e conoscerla a fondo.
L’esercitazione quotidiana aiuta a conoscere sempre meglio i colori degli oggetti e delle persone, le nuances, la composizione di una scena e l’anatomia di un corpo, una figura o un animale.
Fare schizzi, disegni e prove in ogni momento libero aiuta ad acquisire padronanza e a sentirsi più sicuri mentre si disegna.
Per conoscere anche le più moderne tecniche di pittura e disegno ci si può iscrivere ad una scuola di illustrazione, che sia in aula o online.
Una volta acquisite le basi, si potrà affinare meglio la propria tecnica e indirizzarsi su skill più specifiche. Potrebbe essere utile scegliere fin da subito se si vuole lavorare nell’illustrazione digitale o in quella tradizionale. Gli strumenti, i metodi e le tecniche utilizzate sono molto diverse e prima di intraprendere un percorso importante è saggio porsi questa domanda. Un consiglio utile potrebbe essere quello di provarle entrambe, almeno all’inizio, per capire cosa fa più al caso proprio.
Conoscere la storia e i personaggi del mondo dell’illustrazione consente di avere una panoramica generale dell’universo in cui si vuole entrare. Inoltre, permette di conoscere gli stili dei migliori autori del campo, che possono dare spunti interessanti o incentivare la nascita di nuove creatività. Uno dei migliori volumi per raggiungere questo scopo è Fifty Years of Illustration, un must-have per tutti gli appassionati.
Il secondo passo è conoscere sé stessi
Questi primi passi avevano lo scopo di accrescere la fiducia in sé stessi e approfondire le proprie conoscenze della materia. Insomma, di entrare nel mondo dell’illustrazione.
Il secondo passo, e forse anche il più importante, è introspettivo e si rivolge direttamente alla persona che sta intraprendendo questo percorso. Questo cammino richiede la risposta ad una domanda: chi sono?
Il quesito è breve ma anche difficile, che a degli occhi superficiali può sembrare una domanda ovvia e sciocca, ma che è esattamente tutto il contrario.
Non serve essere illustratori per capire e accorgersi che ogni professionista ha un suo stile personale.
Nel secondo step bisogna chiedersi chi si è realmente per poter comprendersi meglio e far uscire allo scoperto i propri punti di forza e di debolezza.
Tutti questi elementi andranno a formare la penna dell’illustratore e, di conseguenza, il suo stile.
Chi si trova tra le mani un’illustrazione dovrebbe essere in grado di capire l’autore dalla personalità che l’immagine emana. Questo significa mettere sé stessi all’interno dei propri disegni e del proprio lavoro.
Come entrare nel mercato del lavoro
Nel mercato odierno è difficile (anche se non impossibile) che un illustratore venga assunto da una sola casa editrice. Capita spesso che i datori di lavoro degli illustratori siano proprio loro stessi e che lavorino con diverse realtà come freelance.
Essere un libero professionista ha i suoi pro e contro e bisogna conoscerli per valutare se la situazione fa al caso proprio e quali sono le azioni che si dovrebbero intraprendere. Se ci si propone come freelance, oltre al lavoro vero e proprio, bisogna considerare anche una serie di altre azioni, tra cui la fiscalità. Inoltre, bisogna adoperarsi per cercare nuovi clienti e, soprattutto, fare in modo di essere trovati da persone private o aziende interessate.
Per presentarsi nel mondo del lavoro occorre dare sempre un’immagine sincera e schietta di sé stessi.
Non elencare capacità che non si posseggono e non sminuire quelle che invece andrebbero valorizzate: la giusta misura sta nel mezzo.
Avere un’identità visual chiara e riconoscibile aiuta a far breccia nella mente dei potenziali clienti. Infine, bisogna darsi degli obiettivi a lungo, medio e breve termine. In questo modo si metteranno in atto meccanismi in direzione di un particolare obiettivo.
La promozione del proprio lavoro di illustratore
Nel mondo di Internet, del web e dei social media bisogna sempre pensare di promuoversi sia in un ambiente offline che online. Oltre ad aumentare le possibilità di farsi conoscere, non si può rischiare di essere esclusi da un’intera fetta di mercato.
La prima cosa da fare è creare un portfolio e declinarlo sia in cartaceo che in digitale. Si può cercare un contatto diretto partecipando a fiere di settore, dove sarà più facile parlare con altri professionisti. Utilizzare i social media è un ottimo trampolino di lancio per farsi conoscere dai direttori artistici e per crearsi una fanbase che renda più popolare il proprio profilo.
Instagram è la migliore piattaforma per un illustratore e i suoi disegni. L’applicazione fotografica di Meta dà grandissima importanza alle grafiche e alle immagini, condizione perfetta per mostrare schizzi e disegni.
Inoltre, la possibilità di creare Reels brevi dove, per esempio, mostrare sé stessi all’opera, può aumentare l’engagement del pubblico e dare un’idea del proprio metodo di lavoro ai professionisti a caccia di illustratori.
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Fonte Fastweb.it