Il valore del coding, il linguaggio di programmazione informatica, è andato oltre il know-how degli esperti IT per diventare la più importante abilità professionale di oggi e del futuro.
Secondo una recente ricerca condotta da OnePoll per conto di CodeWizardsHQ, il 77% considera questa skill imprescindibile per avere successo nella digital economy e il 73% sostiene che questo è il momento giusto per imparare.
L’86% dei lavoratori impiegati in tutto il mondo chiede ai datori una formazione più in linea con le evoluzioni del mercato e il 22% ritiene indispensabile apprendere un linguaggio di programmazione informatica.
Programmare: la carta vincente nella digital economy
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Imparare a programmare rappresenta uno dei migliori investimenti per trovare lavoro in un settore che non conosce crisi e che secondo i dati del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (CEDEFOP) crescerà del 6,6% in Italia entro il 2030. Conoscere i linguaggi di programmazione potrebbe tornare molto utile a prescindere dalla professione che si vuole svolgere.
Saper programmare implica la conoscenza di determinate strutture informatiche e tecnologiche (oltre che una forma mentis particolare) che potrebbero aprire le porte a innumerevoli possibilità di carriera.
Ogni anno, classifiche specializzate come TIOBE o PYPL stilano la lista dei linguaggi di programmazione più conosciuti in base alle ricerche. Quelli più usati nel 2022 sono:
- Python
- Java
- JavaScript
- C/C++
- C#
- PHP
- R
- Swift
- Kotlin
- MATLAB
- Go
- Ruby
- Dart
- Rust
- Scala
- TypeScript
Quale linguaggio di programmazione imparare
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Al giorno d’oggi iniziare a programmare è alla portata di tutti, basta avere un computer (o uno smartphone) per muovere i primi passi. Esistono molti corsi online gratuiti per principianti.
Il consiglio è di imparare un linguaggio e poi approfondire la conoscenza di altri 2 o 3 per aumentare l’appetibilità sul mercato.
In ogni caso, il tipo di software o app da sviluppare influenzerà la scelta di quale linguaggio di programmazione imparare. Per orientarsi, occorre sapere che in linea di massima:
- Le startup o aziende che offrono app via web utilizzano principalmente Python e JavaScript;
- Le aziende più grandi tendono a sviluppare i loro software interni usando C# o Java e le loro applicazioni web in PHP;
- I programmi per l’analisi dei dati usano i linguaggi di programmazione R e MATLAB;
- I dispositivi hardware, come quelli dell’industria automobilistica e sanitaria, eseguono software scritto in C, C++ o Rust;
- Le applicazioni basate sul cloud utilizzano Go o Scala;
- I linguaggi di programmazione per app mobili più diffusi sono Swift e Kotlin;
Secondo CodingNomads (un sito specializzato nelle offerte di lavoro per programmatori), il linguaggio più richiesto dai datori di lavoro su LinkedIn è il Python, seguito da Java e JavaScript.
La pratica è tutto: le aziende sono più interessate all’esperienza e alle capacità (sia tecniche che attitudinali, come soft skill) che al curriculum dei candidati.
Per questo motivo, è importante creare un portfolio online dei vostri progetti e pubblicarli sulle comunità di developer come Github e Stack Overflow per dimostrare il vostro valore e comunicarlo ai potenziali datori di lavoro.
Quali lavori fare se si sa programmare
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Una delle prime professioni che vengono in mente quando si parla di programmazione è quella del web developer: mestiere che consiste nel creare siti e applicazioni web da zero, scrivendone il codice ed effettuando test e manutenzione per assicurare un buon funzionamento della piattaforma.
Gli sviluppatori di software hanno il compito di ideare il programma, realizzarlo, effettuare tutti i test necessari per eliminare bug ed errori e poi installare i software sui dispositivi aziendali, oppure prepararli per la distribuzione al pubblico generale.
Un altro campo su cui puntare legato alla programmazione è quello delle app per dispositivi mobili, mercato in fase di crescita esplosiva come quello dei videogiochi.
Oltre ai programmatori veri e propri, i linguaggi di programmazione sono utilizzati anche da altri professionisti del mondo digitale.
Tra questi gli esperti in cybersecurity, che devono garantire la sicurezza di sistemi informatici e piattaforme online verificando le possibili vulnerabilità e apportando le modifiche necessarie, allo scopo di prevenire ed evitare attacchi hacker. C, Ruby o Python, sono parte delle competenze necessarie per svolgere il loro lavoro.
Il lavoro del data scientist non è strettamente legato all’informatica, ma utilizza conoscenze di statistica, economia e marketing, come linguaggi di programmazione (R o Python), per analizzare grandi quantità di dati e trarne informazioni preziose.
Il ruolo dei linguaggi di programmazione è e diventerà sempre più cruciale per le aziende che vogliano rimanere competitive in un mondo guidato dai dati.
I project manager gestiscono il budget a disposizione e decidono i tempi per realizzare il progetto. Ciò richiede una grande varietà di competenze, così che si possa comunicare senza problemi con le figure professionali coinvolte nel progetto. Conoscere le basi della programmazione permette di interfacciarsi al meglio con programmatori e ingegneri del software e di studiare i problemi in maniera analitica individuando soluzioni alternative.
Al di là dell’aspetto pubblicitario e delle tecniche di vendita, la figura del marketer deve essere in grado di analizzare i dati di traffico web e social, conoscere tecniche di scrittura tecnica e creativa e sapere come impostare campagne pubblicitarie online: necessaria, dunque, la conoscenza delle basi di programmazione web (linguaggio HTML, ad esempio) che permettano di districarsi tra CSS, SEO e tutto quanto concerne il marketing digitale.
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Fonte Fastweb.it