(ANSA) – ROMA, 27 GEN – “Nonostante la veloce ripresa avviata
a maggio, dopo il crollo nei due mesi precedenti, nel complesso
il 2020 si chiude con una contrazione dell’export del 9,9% (la
più ampia dal 2009), spiegata per oltre 6 punti percentuali dal
calo delle vendite di beni strumentali e beni di consumo non
durevoli”. Lo comunica l’Istat nelle statistiche sul commercio
estero dell’Italia con i Paesi extra Ue. Per l’import, nel
complesso l’anno si chiude con una caduta del 15,3%, su cui pesa
per oltre due terzi il crollo degli acquisti di prodotti
energetici.
La contrazione delle esportazioni italiane verso i Paesi
extra Ue nel 2020 è diffusa a tutti i principali mercati di
sbocco, ma con cali inferiori alla media per Svizzera (-2,9%),
Stati Uniti (-6,7%), Cina (-0,6%) e Giappone (-7,6%). Al
contrario i mercati che mostrano le flessioni più ampie sono
India (-23,9%), Paesi Asean (-16,1%) e Paesi Opec (-15,8%).
Il quarto trimestre del 2020 si è chiuso con una crescita
dell’export italiano verso i Paesi extra Ue del 4% rispetto al
periodo precedente nonostante il mese di dicembre che ha visto
un calo congiunturale del 4,6% rispetto a novembre. Rispetto a
dicembre 2019, l’export invece cresce su base annua del 3,1%
(era +2% a novembre).
Il saldo commerciale a dicembre 2020 è stimato in +7,9
miliardi, in crescita dai 6,8 miliardi di dicembre 2019. (ANSA).
Fonte Ansa.it