(ANSA) – ROMA, 07 OTT – Il Covid ha causato anche una
infodemia, epidemia di informazioni, con gli italiani che
trascorrono molto più tempo sul web ma non sono in grado di
distinguere su internet le fake news. Insomma “il virus si
insinua anche nella mente” secondo la ricerca biennale “Infosfera” ideata e promossa dal laboratorio Unisob MediaLab
dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, scaricabile
gratuitamente dal sito web www.unisobmedialab.it ed effettuata
su oltre duemila questionari. In Italia ad un anno di distanza
(la prima somministrazione dei questionari è stata effettuata
nel mese di aprile 2020 in pieno lockdown in Italia e la seconda
a febbraio 2021) è aumentata di oltre il 7% la percentuale degli
italiani che crede alla narrazione del virus creato in
laboratorio come arma batteriologica (dal 19,36% al 26,48%). Se
nella prima fase della pandemia il 56,81% degli italiani
riteneva necessario seguire i movimenti dei cittadini attraverso
app o smartphone per prevenire nuovi contagi dell’epidemia,
circa un anno dopo la percentuale è scesa al 40,6%. Mutata anche
l’idea sull’azione del governo italiano. Ad aprile 2020 per il
55,93% degli intervistati, l’Italia, con i decreti governativi,
aveva risposto all’emergenza in maniera tardiva ma efficace.
Dato crollato al 36,03% nella seconda rilevazione. La ricerca di
Unisob MediaLab realizzata in collaborazione con il Centro Studi
Democrazie digitali, la Fondazione Italiani – Organismo di
ricerca e l’Associazione italiana della Comunicazione pubblica e
istituzionale, ha registrato un incremento boom del tempo
trascorso sul web (prima del Covid per il 50,09% degli italiani
non meno di 4 ore; con la pandemia la percentuale è arrivata
all’83,8%) e si è soffermata anche in questa edizione sul tema
delle fake news. (ANSA).
Fonte Ansa.it