(ANSA) – ROMA, 08 SET – “Il caro-energia mette a rischio
881.264 micro e piccole imprese con 3.529.000 addetti, pari al
20,6% dell’occupazione del sistema imprenditoriale italiano”. Lo
calcola Confartigianato analizzando “l’impatto sempre più vasto
e pesante della folle corsa dei prezzi di gas ed elettricità
sulle aziende di 43 settori” in coincidenza con l’avvio, oggi,
di una serie di incontri con i leader politici in vista del
voto. “Rischiamo un’ecatombe di imprese. Servono interventi
immediati ma anche altrettanto rapide riforme strutturali per
riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare
una crisi senza precedenti”, avverte il presidente Marco
Granelli.
A livello territoriale, stima Confartigianato, “la regione più
esposta ai disastrosi effetti del caro-energia sull’occupazione
delle piccole imprese è la Lombardia: sono a rischio 139mila
aziende con 751mila addetti. Non va meglio per il Veneto dove a
soffrire sono 77mila piccole imprese con 376mila occupati.
Seguono a breve distanza l’Emilia-Romagna (72mila piccole
imprese con 357mila addetti), il Lazio (79mila imprese e 304mila
addetti), il Piemonte con 62mila aziende che danno lavoro a
262mila addetti, la Campania (77mila imprese con 240mila
addetti), la Toscana con 63mila imprese e 228mila addetti, la
Puglia (57mila piccole imprese e 177mila addetti) e la Sicilia
(63mila imprese con 165mila occupati)”. (ANSA).
Fonte Ansa.it