Confartigianato, file e cavilli rubano 238 ore l’anno

(ANSA) – ROMA, 13 AGO – “Nel 2022 l’Italia è al
ventiquattresimo posto tra i Paesi dell’Unione europea per il
grado di soddisfazione dei cittadini verso i servizi pubblici.
    Siamo fanalino di coda con Romania, Bulgaria e Grecia. Ma
scivoliamo addirittura al ventiseiesimo posto, preceduti
soltanto dalla Grecia, per la fiducia che i nostri connazionali
ripongono nella P.a.”. Confartigianato fa un check-up sul peso
dell’inefficienza della P.a. e avverte: “L’innovazione
tecnologica non sembra aver migliorato la burocrazia. Siamo
sempre alle prese con cavilli, file agli sportelli,
complicazioni che rubano 238 ore l’anno agli imprenditori
soltanto per occuparsi degli adempimenti fiscali”.
    “E’ una delle priorità che abbiamo indicato nel nostro Manifesto
alle forze politiche che si candidano a guidare il Paese”, dice
il presidente Marco Granelli.
    Il report della confederazione di artigiani e piccoli
imprenditori evidenzia che “sulla bassa qualità dei servizi
della P.a. influisce uno scarso utilizzo delle tecnologie
digitali: solo il 28% delle amministrazioni locali consente agli
utenti di completare online le pratiche amministrative e, se
richiesto, di effettuare il pagamento via web. Una quota che
sale al 35% nel Centro-Nord mentre crolla al 13% nel
Mezzogiorno”. “La quota di cittadini in coda per oltre 20
minuti agli sportelli dell’anagrafe dei Comuni è del 28,4%,
undici punti in più rispetto al 17,4% di dieci anni prima”, e
nel Mezzogiorno la percentuale sale al 31,8%”.
    “Le cose non sono migliorate durante la pandemia. Secondo il
rapporto di Confartigianato Il 31,6% dei cittadini che da maggio
2020 a gennaio 2022 si sono rivolti a un ufficio pubblico, pari
a circa 6,3 milioni di persone, ha espresso insoddisfazione o ha
constatato un peggioramento della qualità dei servizi”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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