Un quadro positivo ma con elementi
di fragilita’ ed incertezza. E’ questa la fotografia scattata
dall’indagine congiunturale di Confcommercio. L’associazione
conferma la stima del Pil 2023 a +0,8%,grazie alla crescita con
piena valorizzazione dei segnali favorevoli emersi nella parte
finale dell’anno (crescita della fiducia di imprese e famiglie,
tenuta dell’occupazione, sviluppo delle vendite al dettaglio in
novembre, ottobre record per le presenze turistiche, conclamata
sconfitta dell’inflazione) ma indica una riduzione congiunturale
a gennaio dello 0,1%.
Per il 2024, “la stima di una variazione dei prezzi nel mese in
corso dello 0,2% su dicembre porterebbe solo ad un minimo
aumento (0,7%) su base annua. L’obiettivo della Nadef di una
crescita del PIL all’1,2% appare, tuttavia, piuttosto
ottimistico. Una crescita poco sotto l’1% è, comunque, alla
portata del sistema Italia”. “In quest’ipotesi, anche
un’eventuale manovra correttiva dei conti pubblici assumerebbe
entità non dirompente. La doppia sfida della crescita e della
finanza pubblica si può affrontare con ragionevole serenità.
Sempre che le recenti tensioni geopolitiche non si trasformino
in nuove e inattese strozzature nelle catene di fornitura
globali, con riflessi negativi sui costi e sui prezzi e
conseguenze (im)prevedibili su consumi e investimenti”.
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Fonte Ansa.it