(ANSA) – ROMA, 02 OTT – “Nelle ultime settimane si è
assistito a un peggioramento +26% della crisi sanitaria, con un
preoccupante aumento del numero dei contagi, soprattutto in
alcune grandi economie europee. Benché la situazione in Italia
sia ancora sotto controllo, la crescente incertezza su tempi e
modi di uscita dall’emergenza sanitaria allontana la ripresa,
anche nell’industria, perché frena consumi e investimenti,
mentre le esportazioni nei prossimi mesi rischiano di subire
pesanti contraccolpi dalle chiusure che sono preannunciate negli
altri paesi”. Lo mette in evidenza il Centro Studi di
Confindustria che, comunicando le stime sull’andamento della
produzione industriale, avverte: “In attesa di una cura efficace
contro il Covid-19, famiglie e imprese sono costrette a navigare
a vista”.
“La produzione industriale italiana chiude con un forte
rimbalzo il terzo trimestre 2020, dopo la profonda caduta
registrata nei due precedenti” rileva il CsC indicando che “il
recupero dell’attività è proseguito in agosto (+1,5%) e, in
misura minore, anche in settembre (+0,5%)”. “Nel terzo trimestre – indicano gli economisti di via
dell’Astronomia – si stima un incremento congiunturale del
26,4%, dopo il -16,9% rilevato dall’Istat nel secondo (-8,8% nel
primo). In termini tendenziali, invece, nei mesi estivi i
livelli di attività sono inferiori del 6,0% rispetto allo stesso
periodo del 2019. La variazione congiunturale acquisita nel
quarto trimestre è di +0,8%”. La produzione, al netto del
diverso numero di giornate lavorative, diminuisce in settembre
del 4,0% rispetto allo stesso mese del 2019.
Il rimbalzo di produzione industriale “rilevato nella media
del terzo trimestre 2020 riporta l’indice sopra i livelli del
primo, sebbene – per una particolare dinamica mensile – in
settembre il gap rispetto a gennaio sia ancora negativo
(-4,7%)”. (ANSA).
Fonte Ansa.it