Contro ChatGPT Google cala la carta Gemini

A dicembre 2023 Google ha potenziato il suo chatbot Bard con un modello di intelligenza artificiale di ultimissima generazione chiamato Gemini che, stando alle dichiarazioni dell’azienda californiana, dovrebbe superare le prestazioni di ChatGPT e degli altri concorrenti. La sfida a OpenAI è dunque lanciata, e proprio nei giorni immediatamente successivi al terremoto che ha visto il consiglio di amministrazione di quest’ultima società licenziare l’ad Sam Altman (salvo essere costretto, subito dopo, a reintegrarlo).

Sull’intelligenza artificiale Google si era fatta cogliere di sorpresa

Nel mondo dell’informatica, e più in generale in quello dell’imprenditoria, arrivare per primi a occupare un determinato settore di mercato è fondamentale. Per diversi anni, Google si è impegnata nel campo dell’Intelligenza artificiale dietro le quinte, ma a fine 2022 è stata colta di sorpresa quando OpenAI ha rilasciato ChatGPT, avviando poi una collaborazione con Microsoft per incrementarne la diffusione capillare tra gli utenti di tutto il mondo. Memore della batosta presa in passato nel campo dei Social Network, quando per contrastare l’ascesa di Facebook lanciò il “dimenticabile” Google+, stavolta l’azienda di Mountain View vuole fare le cose per bene e cavalcare l’onda informatica più rivoluzionaria dell’ultimo decennio. 

Gemini migliorerà Bard anche in problemi di etica

«Questa nuova era di modelli, rappresenta uno dei più grandi sforzi scientifici e ingegneristici che abbiamo mai intrapreso come azienda», ha affermato l’ad di Google Sundar Pichai, mentre il suo collega Eli Collins ha parlato del potenziamento di Bard come del primo modello di intelligenza artificiale capace di superare gli esperti nella risoluzione di problemi di matematica, fisica, storia, diritto, medicina e persino di etica. I test dimostrativi che Gemini avrebbe superato sono stati svariati, con l’AI che è stata in grado di comprendere se una persona stesse recitando le scene del film Matrix del 1999, oppure quando un’altra stesse disegnando un’anatra, dando in entrambi i casi i suoi suggerimenti, ma anche traendo conclusioni e facendo confronti.

Con Gemini Google vuole dimostrare che l’IA è utile e non pericolosa

Gemini sta potenziando in modo differente varie versioni di Bard come nessuno dei tanti aggiornamenti, già introdotti nel recente passato, aveva fatto. Si va dalla “pro”, riservata agli abbonati, fino alla “nano”, integrata con gli smartphone, in primis quelli interni alla nuova gamma Pixel 8. In 170 paesi del mondo, la versione in lingua inglese è già online ed è attualmente attiva con tutte le nuove funzionalità, che includono una migliore comprensione dei testi e il riconoscimento vocale e uditivo. E non è questa l’unica novità: già da settembre, Google ha integrato i suoi strumenti più noti, da Gmail a YouTube, all’interno di Bard, con il fine di dimostrare a tutti che l’intelligenza artificiale generativa è una tecnologia utile e non pericolosa.

 

Fonte Focus.it

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