Cop27: approvato il documento finale

(ANSA) – SHARM EL-SHEIKH, 20 NOV – L’assemblea plenaria della
Cop27 di Sharm el-Sheikh ha approvato il documento finale della
conferenza. Il documento salva l’obiettivo di mantenere il
riscaldamento globale entro 1,5 gradi dai livelli
pre-industriali, il risultato maggiore della Cop26 di Glasgow
l’anno scorso.
    Si sottolinea l’importanza della transizione alle fonti
rinnovabili e si auspica l’eliminazione dei sussidi alle fonti
fossili. Ma il documento chiede soltanto la riduzione della
produzione elettrica a carbone con emissioni non abbattute, non
l’eliminazione. Soprattutto, non dice nulla su riduzione o
eliminazione dell’uso dei combustibili fossili, come avevano
chiesto diversi paesi.
    La Cop27 riconosce che per mantenere l’obiettivo di 1,5 gradi
è necessaria una riduzione delle emissioni del 43% al 2030
rispetto al 2019. Con gli impegni di decarbonizzazione attuali
tuttavia il taglio di emissioni sarebbe solo dello 0,3% al 2030
rispetto al 2019. Per questi gli stati che non hanno ancora
aggiornato i loro obiettivi di decarbonizzazione (Ndc) sono
invitati a farlo entro il 2023.
    Sull’adattamento al riscaldamento globale, il documento
chiede di aumentare i fondi e di studiare la possibilità di un
raddoppio (a Glasgow si era parlato direttamente di
raddoppiarli). La Cop27 ritiene che per arrivare a zero
emissioni nette nel 2050 sia necessario investire fino al 2030
4.000 miliardi di dollari all’anno in rinnovabili e altri
4-6.000 miliardi di dollari in economia a base emissioni.
    Il documento nota “con seria preoccupazione” che non è stato
ancora istituito il fondo da 100 miliardi all’anno dal 2020
previsto dall’Accordo di Parigi per aiutare i paesi meno
sviluppati nelle politiche climatiche. Secondo le previsioni,
non se ne parlerà fino al 2023. Il flusso di finanza climatica
ai paesi in via di sviluppo nel biennio 2019-2020 è stato di 803
miliardi, il 31-32% di quanto necessario a mantenere gli
obiettivi di 1,5 o 2 gradi.
    Il documento prevede per la prima volta un fondo per i
ristori delle perdite e i danni del cambiamento climatico (loss
and damage) nei paesi più vulnerabili. Viene inoltre previsto un
sistema di primo allarme per gli eventi meteorologici estremi in
tutti i paesi del mondo. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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