Ci sono “severi” aumenti di traffico sulle reti dovuti ai lockdown di diversi paesi a seguito del coronavirus. Ma il mondo non rischia un black out di Internet, anche in Italia siamo in grado di reggere. E’ il parere di Antonio Capone, professore di Telecomunicazioni al Politecnico di Milano, dopo che i colossi del web hanno ridotto la velocità dello streaming e dopo l’allarme lanciato da Mark Zuckerberg sul sovraccarico dei servizi Facebook.
“Ci sono significativi aumenti di traffico sulle reti che possono provocare dei disservizi ma nulla di drammatico. Con tutte le emergenze che abbiamo, da quella sanitaria a quella dell’economia futura, mi sentirei di scongiurare uno scenario apocalittico – spiega Capone all’ANSA – Abbiamo banda sufficiente nel mondo, che cresce in base alle esigenze di mercato e che continuerà a crescere perché questa emergenza farà nascere un aumento di traffico che non finirà col coronavirus perché ci sta aprendo a possibilità e strumenti che prima non usavamo”.
Per l’esperto, anche la situazione italiana resta contenuta, e cita i dati di Ookla, la società che fa test sulla velocità delle reti. “In Lombardia prima della crisi la velocità media delle linee fisse era di 70-75 megabit al secondo, dopo è scesa a 60-65, quindi un -15% – osserva Capone – Per quanto riguarda le linee mobili, sempre in Lombardia, la situazione è peggiore ma non drammatica (-21%). Siamo in grado di reggere e anzi in questo momento ci si accorge dell’importanza di un settore massacrato come le tlc e di quanto è fondamentale per un paese”.
Fonte Ansa.it