(ANSAmed) – TEL AVIV, 16 SET – Il Waqf, l’Ente palestinese
per la custodia dei Luoghi santi, ha vietato l’ingresso di
fedeli e visitatori nella Moschea al-Aqsa e nella Spianata
adiacente per tre settimane, a partire da venerdì dopo lo
svolgimento delle funzioni. L’obiettivo, ha spiegato, è di
combattere la diffusione del coronavirus. Hatem Abdel Kader, un
dirigente del Waqf, ha detto alla agenzia di stampa Maan che
durante questo periodo nel perimetro della moschea al-Aqsa
potranno invece entrare i guardiani, gli impiegati ed i
religiosi adibiti alla diffusione delle preghiere dagli
altoparlanti.
La moschea al-Aqsa era già stata chiusa al pubblico a marzo,
nella prima ondata di coronavirus. La seconda ondata si è
intanto manifestata con irruenza in Cisgiordania, a Gerusalemme
est e – in misura minore – anche a Gaza. Due mesi fa il
ministero palestinese della sanità riferiva che fra i
palestinesi i contagiati erano allora 9.000 ed i decessi 55.
Ieri il numero dei contagiati palestinesi dall’inizio della
pandemia era di 42.379 ed i decessi 276. A Gerusalemme est i
malati attivi sono circa 2.000. (ANSAmed).
Fonte Ansa.it