Coronavirus: Usa, dopo il Texas restrizioni anche in Florida

(ANSA) – ROMA, 28 GIU – Dopo il Texas, a causa dell’aumento dei casi di coronavirus (oltre 2,5 milioni in tutti gli Usa, con più di 125.000 morti), anche la Florida torna ad imporre restrizioni, dopo aver riaperto sostanzialmente tutte le attività qualche settimana fa. Lo riferiscono i media americani.
    I due stati sono tra quelli in cui l’epidemia è tornata a diffondersi con maggiore rapidità.
    Sabato, la Florida ha registrato oltre 9.500 nuovi casi, e il giorno prima l’aumento era stato di 9.000. Il totale dello stato supera i 132.000. Oltre 3.300 persone colpite da Covid-19 sono morte.
    Il governatore della Florida Ron DeSantis ha quindi imposto restrizioni, peraltro abbastanza blande: i bar non potranno servire alcolici all’interno dei locali ma solo per asporto (ma non è chiaro se la misura riguardi anche i ristoranti), secondo quanto ha scritto il Miami Herald. Il sindaco di Miami Francis Suarez ha detto che “i numeri sono molto alti” e che “il sistema sanitario cittadino è in forte sofferenza”. “Imponiamo multe a chi gira senza mascherina – ha dichiarato – ma a un certo punto potremmo imporre di stare a casa”.
    In Texas, il governatore Greg Abbott ha chiuso i bar e ha ordinato ai ristoranti di ridurre i posti del 50%. La situazione è particolarmente grave a Galena Park, cittadina a est di Houston, dove il sindaco ha imposto il coprifuoco, avvertendo che presto gli ospedali locali non ce la faranno più a gestire l’alto numero di pazienti. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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