Google lancia ‘Bard’. Baidu presenta ‘Ernie Bot’. E Microsoft annuncia l’introduzione della tecnologia di OpenAI, a cui capo ChatGPT, sul suo motore di ricerca Bing e sul browser Edge. La corsa all’intelligenza artificiale accelera con i Big che si sfidano per conquistare il mercato emergente e imporsi sulle rivali. “L’intelligenza artificiale cambiera’ ogni categoria di software, a partire dalla maggiore, la ricerca. Oggi lanciamo Bing e Edge potenziati” con l’AI per aiutare in ricerche migliori online, afferma l’amministratore delegato di Microsoft Satya Nadella nel corso dell’evento organizzato nella sede di Redmond, e annunciato quasi in contemporanea con l’introduzione di Bard da parte di Google.
OpenAI, in Microsoft ha investito miliardi, è divenuto un nome conosciuto per milioni di persone grazie al successo di ChatGPT che, da quando è stata introdotta in novembre, ha registrato un boom di utenti – diversi milioni solo in pochi giorni – e aperto un acceso dibattitto sulle potenzialità e sull’applicazione dell’intelligenza artificiale, costringendo fra l’altro scuole e università a iniziare a ripensare i propri modelli di insegnamento. ChatGPT è infatti in grado di creare testi come un essere umano, usando una prosa chiara e definita e una punteggiatura appropriata. Per Microsoft quindi una enorme possibilità per cercare di guadagnare terreno di fronte alle rivali agguerrite, che comunque non vogliono restare indietro.
Mentre Baidu lavora alla sua ChatGPT cinese, Google ha lanciato Bard, che sarà inizialmente disponibile per test a collaudatori fidati per poi essere successivamente presentata al grande pubblico. I collaudatori sono stati selezionati: sono un gruppo variegato geograficamente che aiuterà Google a migliorare e capire l’uso dell’intelligenza artificiale da parte degli utenti. Bard si pone come obiettivo quello di generare risposte dettagliate a domande semplici. Il suo funzionamento si basa su LaMDA, il Language Model for Dialogue Applications, salito alle cronache lo scorso anno per essere stato definito “senziente” da parte di uno degli ingegneri di Google.
Fonte Ansa.it