“Nel primo semestre 2024 l’attuazione
prosegue in linea con la programmazione”. E’ quanto scrive la
Corte dei Conti nella Relazione semestrale Pnrr in cui precisa
che “sulla base delle rilevazioni di metà marzo, tra gli
obiettivi ancora da conseguire le Amministrazioni titolari
assegnavano solamente a 2 scadenze un grado di complessità
attuativa alto”. Inoltre “Segnali positivi provengono anche da
un esame più complessivo del Piano”: sono solo 15 gli
investimenti per i quali sono state segnalate difficoltà
attuative (il 7% delle misure da completare). Ma sono stati “già
avviati i necessari interventi correttivi”.
La Corte sottolinea anche che “in poco più della metà delle
misure censite” il tasso di attuazione della spesa rispetto al
cronoprogramma si colloca “in una fase ancora iniziale (con un
tasso inferiore al 15% e in media fermo al 3%)”, sebbene gli
attuatori abbiano ricevuto pagamenti molto superiori al
cronoprogramma di spesa 2020-2023. Per la Corte la liquidità
quindi non è un ostacolo, e il tasso di spesa basso “può essere
dovuto o ad una concentrazione della spesa nella seconda parte
del piano”, o a problematiche attuative di altro genere come le
procedure amministrative.
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