(ANSA) – LONDRA, 16 LUG – Il Regno Unito deve autorizzare il
rientro in patria di Shamima Begum, ventenne ‘sposa dell’Isis’,
fuggita da Londra 15enne con due coetanee nel 2015 per unirsi ai
miliziani del Califfato in Siria per poi essere catturata e
finire in un campo profughi della zona. Lo ha stabilito oggi la
Corte d’Appello dando ragione al ricorso presentato dalla sua
famiglia contro la revoca della cittadinanza britannica decisa
d’autorità nei suoi confronti nel febbraio 2019 da Sajid Javid,
allora ministro dell’Interno del governo di Theresa May.
Il rientro resta peraltro congelato al momento, poiché l’Home
Office (il dicastero dell’Interno) ha già preannunciato appello
di fronte alla Corte Suprema. “Quella di oggi è un verdetto
molto deludente, faremo istanza d’appello e il provvedimento (di
revoca della cittadinanza) manterrà i suoi effetti” sino al
giudizio finale, ha detto un portavoce ministeriale. “La
priorità assoluta del governo resta quella di garantire la
sicurezza nazionale e di proteggere i cittadini”.
La sentenza è stata invece accolta con favore dall’avvocato
di Shamima Begum, Daniel Furner, secondo il quale essa
rappresenta “un memento del fatto che i diritti fondamentali” di
una cittadina britannica “non si estinguono anche se questa si
sposta all’estero o se ci sono accuse gravi contro di lei”.
Sollievo è stato espresso pure dall’organizzazione per i
diritti umani Liberty, che ha assistito la famiglia nella causa.
(ANSA).
Fonte Ansa.it