Cosa è, come funziona e a cosa serve Spid

Lanciato nel 2016 dall’Agenzia per l’Italia Digitale, il Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid) garantisce l’accesso a cittadini e imprese ai servizi della pubblica amministrazione, e ai privati aderenti con un’identità digitale unica. Lo Spid nasce per accelerare il processo di digitalizzazione della burocrazia italiana, e accorciare i tempi per le comunicazioni con le pubbliche amministrazioni. In quattro anni i servizi a cui i cittadini possono accedere con Spid sono passati da appena 600 a quelli di oltre 4000 amministrazioni, tra cui Inps, Inail e Agenzia delle Entrate.

Proprio l’Inps a partire dal 1° ottobre ha annunciato di aver mandato in pensione il Pin come credenziale di accesso, passando invece alla modalità di autenticazione con Spid. Dopo l’approvazione del decreto legge Semplificazioni lo scorso luglio, che prevede l’accesso ai servizi della Pubblica amministrazione solo tramite Spid o Carta d’identità elettronica a partire dal 28 febbraio 2021, tutti dovranno munirsi di identità digitale per consultare pratiche del fisco, inoltrare richieste di servizi previdenziali e ancora controllare i tributi versati. Ecco come funziona e come richiedere lo Spid più adatto alle proprie esigenze.

Cos’è lo Spid

Il Sistema Pubblico di Identità Digitale nasce per semplificare la burocrazia italiana e spingere verso la digitalizzazione, come già accaduto in Europa. Il sistema garantisce la privacy dei cittadini, consentendo di creare delle credenziali scelte dall’utente per accedere a migliaia di servizi con una sola password. Articolato su tre livelli di sicurezza, lo Spid viene fornito da un gestore di servizi o identity provider, che deve essere abilitato e che dovrà certificare l’identità digitale del cittadino.

Chi può richiedere Spid

L’identità digitale può essere richiesta da tutti i cittadini maggiorenni, sia residenti in Italia che all’estero, purché siano in possesso di un documento di identità valido a scelta tra carta d’identità, passaporto o patente, oltre che della tessera sanitaria e del codice fiscale. Gli utenti che vogliono attivare le credenziali Spid devono fornire al momento della registrazione un indirizzo email valido e un numero di cellulare che viene usato normalmente. 

Fornire un codice fiscale per i residenti all’estero e la tessera sanitaria per chi vive in Italia è particolarmente importante ai fini della verifica dell’identità dell’utente. Il confronto infatti avviene con data base nazionali, che mettono al sicuro da eventuali tentativi di furto di identità.

Come funziona Spid e a cosa serve

spid

Il sistema Spid è dotato di tre livelli di sicurezza per la certificazione dell’identità digitale. Il primo livello consente di accedere ai servizi online con un nome utente e una password che vengono scelti dall’utente stesso. Il secondo livello, che quindi richiede un grado di sicurezza maggiore, aggiunge alle credenziali scelte dall’utente anche la generazione di un codice di accesso temporaneo, detto “one time password“. Il terzo livello invece è il più sicuro, perché oltre alle credenziali richiede un supporto fisico per l’identificazione, come ad esempio una smart card.

Dopo aver creato la propria identità digitale, gli utenti potranno accedere al sito web dell’amministrazione inserendo le credenziali, oppure inquadrando un Qr Code generato dal sito per l’accesso e inserendo poi la password.

Come richiedere Spid e scegliere un identity provider

La procedura per ottenere Spid è analoga per ognuno dei provider che l’utente vorrà scegliere e consiste sostanzialmente in tre step: inserire i propri dati anagrafici, creare le credenziali dell’identità digitale e infine effettuare il riconoscimento, in persona oppure in videochat. Il metodo di riconoscimento, così come i tempi di rilascio di Spid, dipendono dal singolo identity provider e dal servizio che offre.

L’utente dovrà quindi concentrarsi soprattutto sul cercare il provider che soddisfa al meglio le sue esigenze, valutando alcuni fattori chiavi, partendo dal costo del servizio, che può essere gratuito o a pagamento, e dalla modalità di riconoscimento più comoda, che può essere di persona, attraverso carta di identità elettronica (Cie), la Carta Nazionale dei Servizi, (Cns), la firma digitale o ancora una videochiamata in webcam.

Non tutti i provider poi offrono tutti e tre i livelli di sicurezza desiderati, oppure il servizio per i cittadini residenti all’estero. Per questo, l’utente dovrà valutare se il provider scelto offra il servizio di cui ha effettivamente bisogno. Gli identity provider accreditati che offrono servizi, sia a pagamento che gratuiti, sono ad oggi:

  • Aruba
  • Infocert
  • Intesa
  • Lepida
  • Namirial
  • Poste Italiane
  • Sielte
  • Register
  • TIM.

A cosa serve Spid

Il sistema SPID serve per attività di consultazione delle pratiche inviate, richieste di prestazioni sociali, previdenziali e assicurative, controllare il versamento di tasse e tributi. L’approvazione dello scorso luglio del decreto legge Semplificazioni ha dato un’ulteriore accelerata alla diffusione dell’identità digitale, dato che entro il 28 febbraio 2021 l’accesso a tutti i servizi della Pubblica amministrazione avverrà solo tramite Spid o Carta d’identità elettronica. A partire dal 1° ottobre poi l’Inps ha detto addio al Pin: per chi ne è già in possesso si prospetta un periodo di transizione verso l’utilizzo dell’identità digitale, mentre chi deve accedere all’ente previdenziale per la prima volta dovrà necessariamente utilizzare il sistema Spid.

Fonte Fastweb.it

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