Ci troviamo di fronte ad un futuro innegabilmente digitale: il crescente aumento di opportunità occupazionali è previsto principalmente nel settore tecnologico e dell’automazione.
Una conferma arriva dall’indagine The Future Is Not What It Used To Be, condotta dalla Oxford Martin School insieme a CITI, che tra i settori in crescita e i ruoli più richiesti tra il 2020 e il 2023, posiziona al primo posto della quello dell’Information Technology, con il 24% dei 60 milioni di nuovi posti di lavoro.
Nei prossimi anni, assisteremo all’affermazione di nuovi profili professionali e tra i lavori digitali più richiesti, sicuramente ci sarà quello del developer. Lo sviluppatore si può definire “l’artigiano del nuovo millennio”. Programmare significa fornire agli utenti strumenti che facilitano la quotidianità svolgendo compiti difficili, noiosi e lunghi al loro posto.
Di cosa si occupa un developer
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L’AgID (Agenzia italiana per lo sviluppo digitale), in accordo con quanto stabilito a livello europeo, definisce il developer come la figura che realizza e implementa soluzioni ICT.
In sostanza, contribuisce alla pianificazione e al disegno di dettaglio; compila il programma di diagnostica; progetta e scrive codice per sistemi operativi e software per assicurare il massimo della funzionalità e dell’efficienza.
Il developer può assumere le vesti di:
- Web Developer: sviluppa il codice che fa funzionare un sito o un’applicazione web;
- Front-end developer: specializzato in interfacce utente visive e layout;
- Back-end Developer: si occupa della progettazione di logica e prestazioni di un sistema che gira su una macchina remota dell’utente finale;
- Full stack Developer: esegue sia il front-end che il back-end di un sito lavorando lato server e client;
- Mobile Developer: scrive codici per app eseguite su dispositivi mobili;
- Game Developer: specializzato nella scrittura di giochi;
- Data Scientist Developer: sviluppa programmi per analizzare set di dati;
- DevOps Developer: ha familiarità con tecnologie in grado di creare, distribuire e integrare sistemi e gestire software back-end;
- Security Developer: crea metodi e procedure per testare la sicurezza dei sistemi software e correggere le vulnerabilità.
Ancora UX Developer, Blockchain Developer, AR/VR Developer, e molte altre specializzazioni emergeranno col progredire della tecnologia.
Sviluppatore e programmatore: differenze
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In base a una descrizione istituzionale, il developer è una figura onnicomprensiva che assorbe quella del programmatore. Più chiaro è il Bureau of Labor Statistics statunitense che nell’Occupational Outlook Handbook tipizza diverse professioni ICT.
Qui i computer programmer sono definiti come programmatori che scrivono e testano il codice che permette ad applicazioni e software di funzionare correttamente. Trasformano il design del software creato da developer e ingegneri in istruzioni che un computer può seguire. I developer, o sviluppatori di software, sono le menti creative dietro a questi programmi.
Il programmatore è l’operaio del software: scrive codice sulla base di istruzioni ricevute; lo sviluppatore ha un ruolo creativo: progetta il software che può affidare ad altri per la traduzione in codice.
Il titolo di studio conta?
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La natura della professione, sottoposta al continuo e veloce evolversi dei linguaggi di programmazione, piattaforme e tecnologie, pone chi lavora nello sviluppo software (che sia laureato o diplomato) a trovarsi nella condizione di apprendimento continuo.
La professione del developer impone un aggiornamento continuo e sempre più veloce in relazione all’accelerazione compiuta dal digital.
Conseguendo il diploma di perito informatico all’interno di Istituti Tecnici a indirizzo informatico si è sulla buona strada per avviarsi alla carriera di developer. Ma diplomarsi presso un Liceo o un Istituto a indirizzo scientifico e poi frequentare un corso professionalizzante nei linguaggi di programmazione è una valida alternativa.
La strada più lunga è quella della Laurea, triennale o specialistica, in Informatica o in Ingegneria Informatica dopo la quale si suggerisce di arricchire il proprio bagaglio di conoscenze frequentando corsi di formazione per specializzarsi in uno o più linguaggi.
Evoluzioni in corso
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Di fronte all’emergere di nuove tendenze nello spazio della produttività del software, anche il developer deve adeguarsi. La libertà e capacità di operare da qualsiasi luogo diventeranno la normalità nel futuro dello sviluppatore. E la pandemia di Covid-19 non ha che accelerato la tendenza al lavoro a distanza.
L‘integrazione dell’IA nelle tecnologie esistenti offrirà un processo decisionale più affidabile, risultati migliori, efficienza, automazione e una rinnovata esperienza digitale. Il cloud computing consentirà di eseguire le applicazioni on demand, ampliare i sistemi e incorporare chatbot e servizi cognitivi.
Di fronte alle sfide associate allo sviluppo del “solo per iOS”, “solo per Android” o “solo per Windows”, lo sviluppo multipiattaforma sarà in grado di supportare diverse piattaforme con un’unica base di codice, riducendo la necessità di risorse ingegneristiche aggiuntive.
La progressione verso l’era dell’interconnessione digitale obbliga le aziende a difendersi dalle minacce cyber. Pertanto, gli sviluppatori sono costretti a deviare dalle tradizionali misure di sicurezza informatica come firewall e software antivirus per ripensare nuove modalità di protezione.
Anche l’automazione sarà una tendenza inevitabile nello spazio di sviluppo del software. Incorporare tecniche di automazione dei processi robotici (RPA) aiuta ad ottenere una maggiore efficienza di fronte a compiti ridondanti adatti alle macchine anziché al lavoro umano. Il più grande vantaggio è che offre ai singoli sviluppatori più tempo per concentrarsi sul lato creativo.
Per saperne di più: Quali sono i lavori del futuro che richiedono competenze tecnologiche e di sicurezza
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Fonte Fastweb.it