Cosa sono gli OKR e come definire gli obiettivi ed i risultati chiave

Siamo gli obiettivi che ci poniamo. 
Questo vale sia a livello individuale che a livello aziendale.

La capacità di definirli non è cosi banale, è un’arte sottile che spesso si ferma solo ai dati quantitativi.

Una tecnica molto efficace è quella degli OKR, esso è l’acronimo inglese di Objectives & Key Results che tradotto in italiano significa: Obiettivi e risultati chiave.

Questa tecnica fu inventata ed utilizzata da Andy Grove, il CEO che trasformò Intel portandola a dominare il mercato dei microchip (lo troviamo in copertina del TIME come uomo dell’anno nel 1997).

A sua volta Grove era partito dal lavoro sugli obiettivi di un grande guru del management: Peter Drucker.

Il pensiero di Grove è ben rappresentato dalla seguente frase:

i lavoratori sono responsabili della definizione dei propri obiettivi ed ogni membro di un’azienda conta, dall’amministratore delegato allo stagista.

John Doerr, che aveva lavorato in Intel con Grove, agli inizi degli anni 2000 ha portato il metodo degli OKR in Google.

Successivamente questa tecnica si è diffusa velocemente in molte aziende, in particolare in tutte le principali digital company, solo per citarne alcune oltre a Google: Amazon, Facebook, Linkedin, Spotify, Uber, Airbnb, Netflix, Microsoft.

Ma andiamo nel dettaglio a vedere come si utilizzano gli OKR e quali sono i vantaggi.

Abbiamo due elementi fondamentali:

  • l’obiettivo
  • i risultati chiave

Ogni obiettivo ha associato uno o più risultati chiave. 

La caratteristica saliente di questo metodo è che l’obiettivo deve essere qualitativo e non quantitativo.

L’obiettivo deve indicarci la direzione: dove voglio andare? qual è la meta? qual è l’ambizione che voglio raggiungere? 

Mentre i risultati chiave (KR) sono invece gli indicatori quantativi che ci dicono se ci stiamo avvicinando all’obiettivo. 

Ma facciamo un esempio per chiarire meglio il funzionamento. 

Fissiamoci un obiettivo qualitativo ambizioso: essere in forma fisica perfetta da sembrare un atleta professionista

A questo punto occorre definire degli indicatori quantitativi che se raggiunti ci consentono di ottenere il nostro obiettivo.

Per esempio nei prossimi 3 mesi:

  • Perdere 8 chili 
  • Andare a correre ogni giorno per 1 ora
  • Andare in palestra 4 volte a settimana per 1 ora

Naturalmente se sono sovrappeso dovrò perdere chili se viceversa sono magrolino dovrò cambiare i KR e magari introdurre degli indicatori specifici, per esempio: mangiare almeno 2 mila calorie al giorno o xx grammi di proteine. 

Negli OKR l’obiettivo deve essere aspirazionale.

Nella sua scrittura bisogna trasmettere il valore dello stato finale (fisico in perfetta forma come un atleta professionista), non usiamo frasi che non spingono verso nuovi traguardi come per esempio: continua a…, consolida…, mantieni…., ecc..

Gli obiettivi vengono definiti sia a livello di team aziendale sia a livello personale.

Il numero di obiettivi non dovrebbe superare i 3 in entrambi i casi

Chi li definisce?

Possono essere definiti dall’alto, possono venire dal team o una soluzione mista. Di norma la soluzione ibrida è la migliore in quanto consente di seguire una direzione comune aziendale ma allo stesso tempo coinvolge i team e gli individui al fine di incorporare il loro pensiero.

 Tipicamente il periodo di pianificazione è di 3 mesi o meglio 12 settimane

Associato ad ogni obiettivo abbiamo da 3 a massimo 5 risultati chiave.

I Key Results esprimono traguardi misurabili che, se raggiunti, faranno avanzare verso l’obiettivo finale.

I risultati chiave dovrebbero descrivere i risultati, non le attività.

Il calo di peso corporeo, i km di corsa fatti in una settimana sono chiari indicatori oggettivi che misurano i risultati. 

I KR si misurano in percentuali di attuazione (da 0 a 100%) o come fa Google (vedi schema che segue) in valori da 0 a 1 (dove 1 è ovviamente il 100%).

schema OKR google

 

Se tutti i KR sono a 100% (o 1)  il risultato è raggiunto.  

Tipicamente una volta a settimana si analizzano i risultati e l’avanzamento verso l’obiettivo e si fa una retrospettiva. 

Nell’esempio di Google vediamo che il primo risultato che prevede il lancio di un nuovo programma referral è stato raggiunto e quindi è completato con valore pari a 1. 

I vari Key Results possono anche avere pesi diversi, chiaramente il raggiungimento di tutti gli indicatori dovrebbe portare al raggiungimento del 100% dell’obiettivo.

Cos’è la retrospettiva? 

E’ l’analisi di come sta andando il progetto, di norma si cerca di rispondere alle seguenti domande: 

  • Cosa abbiamo fatto e cosa dobbiamo ancora fare?
  • Cosa è stato fatto bene e cosa si deve migliorare? 
  • Cosa bisogna continuare a fare o cosa smettere di fare?
  • Cosa bisogna fare di più e cosa di meno?  

 

Quali sono i vantaggi degli OKR?

  
L’obiettivo qualitativo ambizioso, gli indicatori quantitativi e la retrospettiva costante dovrebbero condurre ad un miglioramento continuo.

La bellezza di questo sistema è proprio qui, l’orientamento al miglioramento.

Larry Page dice:

Se ti poni obiettivi folli e ambiziosi e li manchi, otterrai comunque qualcosa di straordinario

E’ il concetto di mirare alle stelle e fallire ma comunque raggiungere la luna.

Come corollario in Google i valori di eccellenza sono obiettivi che raggiungono un punteggio di 0,6-0,7 e se qualcuno raggiunge costantemente e pienamente i propri obiettivi significa che i suoi OKR non sono abbastanza ambiziosi e non sta pensando in grande.

Per assolvere a questa funzione però gli OKR NON devono essere uno strumento di valutazione o di misurazione delle performance

Cosi facendo possono consentire ai team di puntare in alto e andare oltre i propri limiti uscendo dalla confort zone senza aver paura di fallire. 

L’eventuale fallimento è apprendimento propedeutico per successi futuri. 

Non a caso questo approccio è l’ideale per tutte le aziende innovative e le startup che sanno benissimo che bisogna coltivare la cultura del pensiero “out of the box”. 

Se costruiti bene e condivisi gli OKR consentono di avere un completo allineamento dell’organizzazione, la conoscenza di cosa fanno gli altri ed un maggiore coinvolgimento di tutti.

Inoltre imparare ad usare questo metodo aiuta a gestire le priorità.

L’incapacità di gestire le priorità è un problema classico di molte aziende che rischia di dispendere energie, entusiasmo, soldi e tempo.

Con l’OKR si definiscono pochi obiettivi chiari, trasparenti e condivisi e questo aiuta molto ad accrescere il focus. 

Gli OKR dovrebbero essere pubblici all’interno di un’organizzazione in modo che ogni dipendente conosca gli obiettivi organizzativi e le metriche per il successo.

Esempi dell’uso degli OKR nel business

Vediamo qualche esempio su come usare nelle aziende il metodo OKR.

Obiettivo: L’App di fitness “Fitwell” diventa l’app di riferimento nel mercato dell’Home Fitness

Risultati chiave:

  • Raggiungere i 200 mila download dell’app

  • Rating dell’app ponderata tra apple e android > 4,4 

  • Essere presenti tra le app suggerite dai portali di fitness x,y,z

  • Avere una recensione positiva sui social dai personal traniner: x,y,z

Obiettivo: Migliorare la reputazione del prodotto business X

Risultati chiave:

  • Diffondi la leadership di X parlando a tre eventi importanti del settore

  • Contatta il 20% dei clienti per avere un feedback 

  • Riduci del 50% i tempi di soluzione dei problemi segnalati dai clienti

 

Obiettivo: Il brand X è riconoscibile a livello nazionale

Risultati chiave:

  • Aumentare la total brand awareness del 100%

  • Raggiungere 1 milione di followers totali sulle piatafforme social

  • Ottenere 10 recensioni positive da testate online di settore 

 

Obiettivo: L’azienda diventa la numero uno come customer experience 

Risultati chiave:

  • Condurre 10 indagini sui clienti 

  • Ridurre i tempi di attesa telefonici sotto i 10 sec

  • Aumentare l’NPS del 100% 

  • Aumentare il sentiment positivo in rete del 100% 

 

Obiettivo: Avere il carbon footprint più basso del mercato 

Risultati chiave:

  • Ridurre a zero tutti gli sprechi della Supply Chain 

  • Piantare 1000 alberi a compensazione emissioni

  • Passare al 100% di uso di energia da fonti rinnovabili per le operations interne

  • Passare al 75% di utilizzo di materiale biodegradabili

 

Obiettivo: Essere il primo sito di finanza personale

Risultati chiave:

  • Raggiungere 1 milione di users mese

  • Ranking su google in media in prima pagina <=#10 

  • 20% del traffico proveniente dai social 

  • 200K iscritti al canale youtube 

Obiettivo: Aumentare i clienti giovani 

Risultati chiave:

  • Aumentare del 100% gli abbonati under 30

  • 5 video dei prodotti del brand consigliati da influencer under 30 su youtube

  • Primo brand menzionato su instagram entro 3 mesi

  • Lancio entro 3 mesi di un programma di affiliazione/referral

Scritto da:

Fabrizio Costantini
Digital Marketing Manager
Appassionato di digital marketing e marketing,
perenne studente e docente per vocazione

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Fonte Fastweb.it

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