Covid: dalle scuole ai porti, è l’ora delle mini-reti 5G

Didattica a distanza hi-tech grazie a mini reti 4G e 5G: è quanto accade in alcune scuole degli Stati Uniti, dove per rendere più efficienti le lezioni a distanza sono state costruire piccole reti private ai quali gli studenti possono collegarsi grazie alla Sim che hanno avuto dal loro istituto. E’ una delle possibili applicazioni delle piccole reti mobili che durante la pandemia di Covid-19 stanno registrando un’attenzione crescente.

“Cominciamo a vedere che la nostra tecnologia viene adottata per usi che non sospettavamo”, osserva Gianluca Verin, che nel 2005 ha deciso di rientrare in Italia dopo dieci anni di lavoro all’estero per fondare la startup Athonet con il collega Karim El Malki, italiano di padre eiziano.

“Avevamo deciso che aveva senso tornare in Italia, nonostante sapessimo che non sarebbe stato facile trovare finanziamenti”, osserva Verin. Il vero e proprio battesimo del fuoco c’è stato nel 2012, con il terremoto in Emilia Romagna, quando la startup ha realizzato la prima rete cellulare al mondo dedicata alle emergenze. “Ancora oggi le reti 5G per le emergenze sono costruite con stessa filosofia”, ma da allora la tecnologia messa a punto in Italia è cresciuta e si chiama Private Cellular Network 5G e 4G. L’azienda con sede a Vicenza ha intanto collezionato diversi premi internazionali e punta ad arrivare a 110 dipendenti entro il 2021. “In questo anno di pandemia abbiamo intensificato gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, espanso collaborazioni in tutto il mondo e continuato ad assumere”, spiega Verin. Porti, aeroporti e infrastrutture critiche sono, accanto alle imprese, i nuovi utenti delle reti 5G ritagliate su misura.
   

Fonte Ansa.it

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